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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Il Covid non ha una data di scadenza, lo sport deve valutare di scendere in campo nei mesi estivi

Nessuno sa quando il coronavirus ci lascerà tranquilli, è il momento di discutere modifiche sostanziali soprattutto per le attività giovanili

In realtà sarebbe ora di mettersi a un tavolo e ragionare in modo concreto sull’opportunità di giocare la stagione da marzo a ottobre, sfruttando le finestre concesse dalla recrudescenza del virus. Lo propose in tempi non sospetti Adriano Galliani, amministratore delegato del Monza e dirigente di lungo corso: già lo scorso anno avanzò l’idea di effettuare i campionati nel corso dell’anno solare, prendendo spunto da quanto succede in alcuni Paesi del Sudamerica. Qui in Italia per le categorie seniores non sarebbe semplicissimo, perché con l’attuale sistema di promozioni e retrocessioni la Terza categoria di calcio, per assurdo, è legata alla Serie A e dunque il cambiamento dovrebbe riguardare tutto il sistema.

Diverso il discorso per il settore giovanile, al momento il più penalizzato anche per un sistema di socializzazione che vede molti ragazzi privati pure della scuola in presenza. Allora almeno per loro perché non pensare a una stagione che parta a marzo (o quando il Covid renderà la situazione più sicura) e si concluda a ottobre? Un mese di pausa fra metà luglio e metà agosto, considerando che appena dopo Ferragosto già adesso molte società iniziano la preparazione, e poi il termine della stagione con i mesi freddi e la ripresa l’anno successivo? Chiaro, anche in questo caso ci vorrebbero delle modifiche regolamentari (attualmente molte discipline considerano conclusi i tesseramenti e di conseguenza le tutele assicurative il 30 giugno) ma sono tutti aspetti burocratici non impossibili da modificare se ci fosse la volontà di farlo. Poi qualche sport dovrebbe cambiare parte delle proprie abitudini: basket e volley potrebbero iniziare a ragionare su partite all’aperto per ridurre al minimo le incognite di un’attività in impianti chiusi. Impossibile? Visto che l’alternativa sarebbe correre il serio rischio di veder bloccata l’attività per un altro anno forse è il caso di prendere in considerazione anche queste alternative.

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