Cooperazione sportiva, il mondo dello sport pronto a cambiare
Erano tutti concordi: Il mondo dello sport è pronto al cambiamento. Ancor di più dopo aver ascoltato la tangibile esperienza dellex campione olimpionico di volley Rodolfo Giovenzana, giunto a Piacenza per testimoniare come la trasformazione...
Erano tutti concordi: Il mondo dello sport è pronto al cambiamento. Ancor di più dopo aver ascoltato la tangibile esperienza dellex campione olimpionico di volley Rodolfo Giovenzana, giunto a Piacenza per testimoniare come la trasformazione della mitica scuola di pallavolo Anderlini di Modena da società dilettantistica (asd) a cooperativa abbia contribuito a realizzare il sogno di tanti di lavorare nello sport.
Si è parlato del modello della cooperativa sportiva nel convegno Nuove frontiere nello sport che si è svolto martedì sera al Coni di Piacenza grazie alla collaborazione tra questultimo e Confcooperative Piacenza. Un incontro assai interessante al quale hanno preso parte oltre ad esperti del settore, tanti dirigenti sportivi piacentini e rappresentanti di società locali. A porgere i saluti introduttivi del convegno il delegato del Coni point di Piacenza Robert Gionelli insieme con il presidente di Confcooperative Piacenza Fabrizio Malvicini. I valori dello sport e quelli della cooperazione sono gli stessi ha detto Malvicini per questa condivisione di intenti riteniamo che il modello cooperativo sportivo rappresenti in questo momento una grande opportunità da cogliere.
Nel corso del convegno è stato presentato il protocollo dintesa fra Coni Emilia Romagna e Federcultura Turismo illustrato da Giuliani Grandi, vice presidente regionale del Coni, e Lanfranco Massari, presidente di Federcultura Turismo e Sport. Quindi si è parlato di come Tradurre lo sport plan in azioni, Strutturare le organizzazioni sportive dilettantistiche mantenendo il baricentro nelleconomia sociale con lintervento di Maurizio Marano, direttore scientifico Sds Emilia Romagna. Oggi lo sport fatica a trovare risorse, per questo la cooperazione sportiva offre una proposta organizzativa a 360 gradi, che spazia anche sui temi etici ha detto Marano.
Successivamente Guido Martinelli ha chiarito il concetto di Impresa cooperativa nellordinamento sportivo. Poi è stata la volta di Davide Carolfi, di Confcooperative Piacenza, che è entrato nei meandri dei Modelli di impresa cooperativa sportiva (utenza, produzione lavoro, servizi, sociale), dettagliando ogni possibilità per cucire ad ogni realtà sportiva un vestito su misura. Verso la fine la gradita sorpresa di Giovenzana che ha raccontato la crescita esponenziale della Pallavolo Anderlini dal passaggio da asd a coop sportiva. Oggi abbiamo 120 tra allenatori e dirigenti e oltre 1500 ragazzi. Decine di persone lavorano a tempo indeterminato per la società. E la cosa bella è che sono felici di lavorare.
Le conclusioni sono state affidate a Nicoletta Corvi, direttore di Confcooperative Piacenza, la quale ha invitato tutti i soggetti interessati a rivolgersi allassociazione per tutte le informazioni e gli approfondimenti. Non può esistere una cooperativa se non si parte da una esigenza e da un desiderio.
Si è parlato del modello della cooperativa sportiva nel convegno Nuove frontiere nello sport che si è svolto martedì sera al Coni di Piacenza grazie alla collaborazione tra questultimo e Confcooperative Piacenza. Un incontro assai interessante al quale hanno preso parte oltre ad esperti del settore, tanti dirigenti sportivi piacentini e rappresentanti di società locali. A porgere i saluti introduttivi del convegno il delegato del Coni point di Piacenza Robert Gionelli insieme con il presidente di Confcooperative Piacenza Fabrizio Malvicini. I valori dello sport e quelli della cooperazione sono gli stessi ha detto Malvicini per questa condivisione di intenti riteniamo che il modello cooperativo sportivo rappresenti in questo momento una grande opportunità da cogliere.
Nel corso del convegno è stato presentato il protocollo dintesa fra Coni Emilia Romagna e Federcultura Turismo illustrato da Giuliani Grandi, vice presidente regionale del Coni, e Lanfranco Massari, presidente di Federcultura Turismo e Sport. Quindi si è parlato di come Tradurre lo sport plan in azioni, Strutturare le organizzazioni sportive dilettantistiche mantenendo il baricentro nelleconomia sociale con lintervento di Maurizio Marano, direttore scientifico Sds Emilia Romagna. Oggi lo sport fatica a trovare risorse, per questo la cooperazione sportiva offre una proposta organizzativa a 360 gradi, che spazia anche sui temi etici ha detto Marano.
Successivamente Guido Martinelli ha chiarito il concetto di Impresa cooperativa nellordinamento sportivo. Poi è stata la volta di Davide Carolfi, di Confcooperative Piacenza, che è entrato nei meandri dei Modelli di impresa cooperativa sportiva (utenza, produzione lavoro, servizi, sociale), dettagliando ogni possibilità per cucire ad ogni realtà sportiva un vestito su misura. Verso la fine la gradita sorpresa di Giovenzana che ha raccontato la crescita esponenziale della Pallavolo Anderlini dal passaggio da asd a coop sportiva. Oggi abbiamo 120 tra allenatori e dirigenti e oltre 1500 ragazzi. Decine di persone lavorano a tempo indeterminato per la società. E la cosa bella è che sono felici di lavorare.
Le conclusioni sono state affidate a Nicoletta Corvi, direttore di Confcooperative Piacenza, la quale ha invitato tutti i soggetti interessati a rivolgersi allassociazione per tutte le informazioni e gli approfondimenti. Non può esistere una cooperativa se non si parte da una esigenza e da un desiderio.