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Fare sport a Piacenza costerà di più. Gionelli: «Risorse da utilizzare per migliorare l'impiantistica e aiutare le società»

Dopo l'aumento del 10 per cento deciso dalla Giunta, l'intervento del delegato provinciale del Coni: «Le tariffe erano invariate da dieci anni e restano fra le più basse in Regione. I nostri club meritano di essere aiutati, sostenuti e incentivati»

L'aumento delle tariffe per l'utilizzo di tutti gli impianti sportivi comunali, dalle piscine ai campi da tennis fino alla palestre e ai campi da calcio, non ha ovviamente lasciato indifferente le società piacentine. A partire dal prossimo giugno fare attività costerà a tutti di più, dalla singola nuotata agli allenamenti delle squadre giovanili di basket, calcio e pallacanestro e la situazione più probabile è che il rincaro ricada sulle tasche delle famiglie.

In merito all'aumento delle teriffe è intervenuto Robert Gionelli, delegato provinciale del Coni.

«Le tariffe per l’utilizzo degli impianti sportivi comunali - spiega - erano invariate da almeno dieci anni. Probabilmente è anche per questo che l’Amministrazione Comunale ha deciso di aumentarle puntando, fortunatamente, su un ritocco contenuto nella misura dell’inflazione che, per il 2022, è stata pari al 10%».

La questione è stata discussa anche a livello istituzionale. «L’assessore allo sport, Mario Dadati, ha presentato questo intervento di natura economica al Tavolo Tecnico per lo Sport del Comune di Piacenza, sottolineando che anche con questo aumento le tariffe per l’utilizzo degli impianti sportivi comunali restano le più basse a livello regionale, considerando ovviamente solo i capoluoghi di provincia. L’auspicio espresso dai componenti del Tavolo, che anch’io ho sostenuto, è che queste maggiori risorse economiche derivanti appunto dall’aumento delle tariffe siano espressamente indirizzate dall’Amministrazione Comunale a interventi di miglioramento dell’impiantistica sportiva. Aggiungo che meriterebbero di essere prese in considerazione, con specifici sostegni e contributi, anche quelle associazioni dilettantistiche che svolgono attività giovanile e che hanno oggettive difficoltà di natura economica. Le nostre società sportive, che oltre all’attività agonistica svolgono anche una fondamentale e insostituibile funzione sociale ed educativa, meritano di essere aiutate, sostenute e incentivate».

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