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E' partita l'avventura olimpica di Giorgia Bronzini

La valigia sul letto è quella di un lungo viaggio. Così cantava Julio Iglesias giusto quarant’anni fa, in pieno periodo di Olimpiadi di Montreal. Ora invece è finalmente pronta per essere imbarcata quella di Giorgia Bronzini. Una valigia a cinque...

La valigia sul letto è quella di un lungo viaggio. Così cantava Julio Iglesias giusto quarant’anni fa, in pieno periodo di Olimpiadi di Montreal. Ora invece è finalmente pronta per essere imbarcata quella di Giorgia Bronzini. Una valigia a cinque cerchi con destinazione Rio de Janeiro, anche questo un lungo viaggio.
Il volo per il Brasile della truppa azzurra è iniziato ieri, sabato 30 luglio da Fiumicino, mentre l'arrivo è previsto nella mattinata di domenica: le azzurre del c.t. Dino Salvoldi arriveranno nello scalo romano da Linate per poi aggregarsi ai colleghi di Davide Cassani, già a Fiuggi per rifinire la preparazione, mentre il ritiro femminile si è completato a Livigno dove la Bronzini, insieme ad Elena Cecchini, Tatiana Guderzo ed Elisa Longo Borghini, ha svolto gli ultimi lavori preolimpici, compreso un allenamento di sei ore proprio venerdì alla vigilia della partenza.

BRONZINI: «LA FORMA E' BUONA»
«Non abbiamo avuto intoppi – attacca la piacentina, alla sua terza Olimpiade, dopo Atene 2004 e Londra 2012, dove chiuse al quinto posto nella prova su strada – e abbiamo mantenuto una condizione di forma piuttosto buona. Nei primissimi giorni abbiamo respirato aria fresca e abbiamo recuperato energie perché venivamo da Giro d’Italia e Thuringer Rundfahrt (vinto dalla Cecchini, che sarà sua compagna di camera a Rio, ndc) poi abbiamo pedalato con qualità e quantità. Non abbiamo ancora parlato della corsa ma ci sentiamo bene e sappiamo tutte di essere totalmente votate alla causa italiana. Quando arriveremo in Brasile potremo sbilanciarci un po’ di più anche se sappiamo alla perfezione cosa ci aspetta».

SI CORRE DOMENICA 7 AGOSTO
L’appuntamento olimpico per le 67 partecipanti è fissato per domenica 7 agosto (il giorno dopo la gara degli uomini) col via dato alle 17.15 ore italiane (cinque ore in più rispetto al Brasile) e arrivo previsto per l’ora di cena verso le 20.15 dopo 141 km, anche se sul chilometraggio c’è ancora un alone di incertezza e potrebbero esserci variazioni last minute a causa di problemi di viabilità sul circuito di Grumari (di 24,7 km da ripetere due volte con due salite e un tratto di pavè).
L'altimetria della prova carioca è risaputo che non sorrida alle caratteristiche della Bronzini, le avversarie sono sempre le solite big ma l'Italia potrebbe ritagliarsi un ruolo da mina vagante e di questo l'ex iridata di Geelong e Copenaghen è convinta: «Olanda con Vos e Stati Uniti con Guarnier, Abbott e Stevens saranno le nazionali faro della corsa, senza dimenticare la Gran Bretagna con la campionessa del mondo in carica Lizzy Armitstead, ma noi abbiamo le armi per poter conquistare una medaglia sia con Elisa che con Elena e Tatiana (già bronzo a Pechino 2008, ndc). Io non mi chiamo fuori dalla contesa ma cercherò di dare tutta me stessa visto che il tracciato sembra fuori portata poi vedremo come staranno le gambe, mie e delle altre. Di sicuro voglio correre con la stessa determinazione che mi ha portato a guadagnarmi una convocazione per nulla scontata e ricambiando ciò che mi ha dato negli anni questa squadra. Dovessimo salire sul podio, sarà stato merito di ognuna di noi».

UN COMPLEANNO SUDAMERICANO
Quella sudamericana tuttavia, seppur breve (il rientro è previsto il giorno dopo la gara, anche se le ragazze vorrebbero allungare il soggiorno in veste di tifose), non sarà una trasferta qualunque e già mercoledì 3 agosto la Bronzini spegnerà il 33^ compleanno senza pensare al regalo: «Festeggerò con un bacio speciale ma non posso dirvi di più, magari lo scoprirete nei prossimi giorni. Però posso dirvi che con noi partirà anche Lia, un pupazzetto di pezza che ci ha regalato una signora toscana mentre eravamo a Livigno. Sarà la nostra portafortuna ed è stata la prima cosa che abbiamo messo in valigia».
E che non sia proprio Lia a far rientrare la spedizione di Bronzini e compagne appesantita di una medaglia.
Simone Carpanini

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