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Venerdì, 26 Aprile 2024
Ciclismo

Ciclismo - La Bronzini a caccia del tris Mondiale

Quando partecipi al tuo 16° Mondiale (compresi due da juniores) sai che anche i dettagli sulla carta secondari magari non faranno la differenza ma possono diventare importanti. Lo sa bene Giorgia Bronzini che non ha mai lasciato nulla al caso...

Quando partecipi al tuo 16° Mondiale (compresi due da juniores) sai che anche i dettagli sulla carta secondari magari non faranno la differenza ma possono diventare importanti. Lo sa bene Giorgia Bronzini che non ha mai lasciato nulla al caso, figuriamoci poi se si tratta della sua gara, quella in cui ha trionfato nel back-to-back 2010-2011, dopo il bronzo nel 2007 e prima di un quarto posto al fotofinish nel 2014 a Ponferrada che grida ancora vendetta.
Per la rassegna iridata in Qatar che la vedrà impegnata sabato 15 ottobre (dalle 11.45 ora italiana) - dove il gran caldo verosimilmente condizionerà le tutte prove -la 33enne piacentina si è anche allenata in una sauna «per capire meglio come reagivo e respiravo alle alte temperature e al poco ossigeno per tanti minuti. Ma attenzione, ero senza bici! Ne ho fatta più di una perché secondo me in troppi hanno sottovalutato l’ambientamento e la poca abitudine al caldo soffocante, soprattutto noi donne che abbiamo smesso di correre a fine settembre e con un clima ancora discreto. Avete visto infatti ciò che è successo alla Koster (l’olandese della Rabobank-Liv vittima di una rovinosa caduta per un malore durante la cronosquadre di domenica scorsa, oltre ad un’americana della Twenty16, ndc)? Quella è una logica conseguenza di quanto sostengo, anche se ci sono atlete che sopportano meglio certe situazioni estreme».

L’analisi della Bronzini parte giocoforza dall’aspetto climatico ma vira subito su quello tecnico-tattico: le donne correranno sulla distanza di 134,5 km, con partenza dalla Qatar Foundation di Doha, tratto in linea di 28 km e poi 7 giri nel circuito sull’isola artificiale The Pearl Qatar, e la Bronzini dovrebbe partire con i gradi di capitano designato tra le azzurre del commissario tecnico Salvoldi: «Il percorso non l’ho ancora visto, però so che è molto tortuoso, più da kermesse che da gara vera e propria. Le cadute condizioneranno la corsa più del vento, che in quel caso potrebbe stimolare le nazionali che hanno poche possibilità per un eventuale arrivo a ranghi compatti. Però dico che la volata non è così scontata, sarebbe rischioso perché può succedere di tutto e quindi credo che alcune squadre cercheranno di portare fuori una fuga con dentro nomi grossi e secondi capitani o comunque di fare una grossa selezione. Noi italiane abbiamo una Nazionale equilibrata, con ruote molto veloci come Guarischi e Bastianelli e corridori con un ottimo spunto in volata, nel quale mi inserisco anch’io, senza tralasciare sicurezze come Longo Borghini, Cecchini e Guderzo».

L’avvicinamento della velocista tesserata per la Forestale si è svolto anche e soprattutto in pista a Montichiari dove ha lavorato sull’alta frequenza di pedalata, provando tante volate. Però Giorgia sa bene che bisogna essere pronte a qualsiasi evenienza: «In una gara secca come il Mondiale ci sta di tutto, a maggior ragione su un circuito strano come questo. Ci vorrà un mix di attenzione, fortuna e genialità per vincere e noi dovremo farci trovare preparate. L’Olanda come sempre sarà la nazionale di riferimento e potremmo sfruttare le possibili frizioni interne tra la Wild, capitana designata e favorita assoluta se si arriverà in volata, e il resto della squadra, tra cui la Blaak, la Van Vleuten, che ha dimostrato di andare fortissimo dopo il terribile incidente alle Olimpiadi e la Vos, che potrebbe tentare il colpo di mano dopo metà gara. Ma occhi puntati anche sulla Germania con Brennauer e soprattutto sul Belgio di Jolien D’Hoore e l'Australia di Chloe Hosking, mie compagne nella Wiggle-High5, che sono tra le altre pronosticate alla vittoria finale. Ci sono poi tante altre atlete cui fare attenzione, perché in questo Mondiale è prevista più di un’incognita, data dal fatto che per moltissime sono passati tanti giorni dall’ultima gara. I nostri ruoli li definiremo appena arriveremo in Qatar, vedendo anche come staremo».

Malgrado la Bronzini voglia viaggiare a fari spenti e qualcuno sostenga che possa essere usata come esca per tirare in trappola le dirette concorrenti, le speranze italiane sono riposte lo stesso e giustamente nella Bronzini, che nell’ultimo Mondiale disputato per velocisti puri, quello di Copenaghen nel 2011, seppe entusiasmare conquistando la sua seconda maglia arcobaleno. Non c’è due senza tre, dicono, e anche la cabala potrebbe diventare un dettaglio davvero importante.
Simone Carpanini

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