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La strategia difensiva di Fagioli: richiesta di patteggiamento per uno sconto di pena. «Mai scommesso sulla Juve»

Lo scrive la Gazzetta dello sport che riporta anche un'intervista al papà di Nicolò: «Mio figlio è onesto e un bravissimo ragazzo. Cosa è accaduto? Non lo so»

Gagabike-2Adesso inizia a emergere anche la strategia difensiva di Nicolò Fagioli. Il centrocampista bianconero dopo essersi autodenunciato alla Figc, in seguito all’inchiesta della Procura di Torino sulle scommesse, avrebbe anche ammesso di aver puntato su partite di calcio ma mai su quelle della Juventus. Questo è quanto scrive la Gazzetta dello sport in un articolo a firma di Mario Canfora in cui si chiarisce la strada seguita dal giocatore piacentino e dai suoi legali in vista di una sentenza che potrebbe arrivare già ai primi di novembre.

Si punta a uno sconto consistente della pena, che secondo l'articolo 24 del Codice di giustizia sportiva prevede "una squalifica non inferiore a tre anni". In caso di patteggiamento prima del deferimento la riduzione è del 50 per cento, mentre in caso di patteggiamento fra il deferimento e la prima udienza la riduzione sarebbe di un terzo. Fagioli dunque ha tutto l’interesse di trovare un accordo proprio in questi giorni per vedere ridurre al minimo uno stop che allo stato attuale pare inevitabile. Di quanto sarà si capirà solamente nei prossimi giorni.

Intanto Marco Fagioli, papà di Nicolò, in un’intervista telefonica al Tg1 ha dichiarato: «Mio figlio è onesto e un bravissimo ragazzo. Cosa è accaduto? Non lo so. È un momento difficile, cerchi di capire» sottolineando anche i problemi a livello umano di un giovane di 22 anni che si trova a giocare una partita difficilissima.

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