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Aggressione all'arbitro, sospesa Primogenita-Gerbido

Sembra un campo stregato quello della Turris in via Anguissola. Venerdì l’incredibile aggressione a un giocatore della Borgonovese da parte di un coetaneo della Turris nella sfida fra Allievi, che ha provocato seri danni alla vittima, in ospedale...

Sembra un campo stregato quello della Turris in via Anguissola. Venerdì l’incredibile aggressione a un giocatore della Borgonovese da parte di un coetaneo della Turris nella sfida fra Allievi, che ha provocato seri danni alla vittima, in ospedale con il setto nasale fratturato e denti rotti, questo pomeriggio la sospensione di Primogenita-GerbidoSipa di Terza categoria, con gli ospiti avanti 2-0, per una presunta aggressione all’arbitro.
Il direttore di gara si è sentito minacciato dopo aver espulso un giocatore dei padroni di casa per doppia ammonizione e, intorno al 65’, ha ritenuto terminato l’incontro. Voci ufficiose e comunque riportate (l’arbitro non può parlare, spiegherà la sua versione solo nel referto ufficiale) raccontano di una decisione presa a causa di una testata alla tempia e anche di qualche schiaffo subìto dopo la sospensione della gara. Una ricostruzione su cui non concordano i dirigenti della Primogenita.
«Innanzitutto - premette Andrea Mezzadri - è giusto chiarire immediatamente a nome di tutta la società che esprimiamo rammarico per l’accaduto perché questa situazione non si doveva assolutamente verificare». Poi però prosegue: «Detto questo, è anche giusto chiarire che quanto successo sul campo non è nei termini spiegati dall’arbitro».

La versione della Primogenita racconta di un’espulsione per doppia ammonizione di un giocatore locale: «Stavamo perdendo 2-0, una gara sostanzialmente tranquilla con tre ammonizioni complessive e il Gerbido che meritava di vincere. A un certo punto il direttore di gara ha deciso di punire un nostro atleta, già ammonito per proteste in occasione del primo gol dei nostri avversari, con un secondo cartellino giallo causato da un fallo sulla trequarti, una decisione che poteva anche starci».
E qui si arriva al momento cruciale. «Il nostro giocatore si è parato davanti all’arbitro a muso duro, erano faccia contro faccia ma non c’è stata alcuna testata alla tempia come sembra aver sostenuto il direttore di gara. Oltretutto i suoi compagni si sono immediatamente avvicinati per allontanarlo dall’arbitro e la vicenda sarebbe finita lì, con la probabile squalifica del nostro tesserato colpevole di aver esagerato nelle proteste. Invece il direttore di gara ha deciso per la sospensione della gara e a quel punto le proteste sono aumentate, perché nessuno di noi comprendeva la motivazione della scelta. Gli stessi giocatori del Gerbido negli spogliatoi mi hanno confessato di essere rimasti molto sorpresi».
Una volta rientrato l’arbitro ha anche chiesto l’intervento della forza pubblica perché pensava non fosse garantita la propria incolumità. «Ho spiegato io stesso all’arbitro - conclude Mezzadri - che i giocatori erano tutti negli spogliatoi e lo avrei accompagnato personalmente alla sua auto, ma probabilmente non si sentiva tranquillo».
Ora tutto passa nelle mani del Giudice sportivo, che salvo sorprese comminerà la sconfitta a tavolino alla Primogenita squalificando anche uno o più tesserati.

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