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Le Olimpiadi della gentilezza, dei sorrisi sotto le mascherine e dei problemi risolti - Il diario del nostro inviato a Tokyo

Iniziano i Giochi giapponesi, ecco come è andato l'arrivo in un Paese che tiene alti i controlli ma non rinuncia a farti sentire un ospite gradito

Sembra un semplice controllo dei documenti già presentati, invece parto male perché il Qr Code scaricato in Italia non viene riconosciuto dal lettore. Un attimo di timore, poi l’addetta trova la soluzione spostandosi di postazione. E qui arriva il momento peggiore. Sembra che non possa uscire dall’aeroporto perché non c’è la possibilità di compiere il tragitto fino al mio hotel con un taxi o un mezzo pubblico. Che non si possano usare lo stanno scrivendo in tutte le lingue da mesi, vogliono evitare che gli stranieri si mescolino ai giapponesi per ridurre al minimo il pericolo covid. Ma i colleghi già arrivati mi hanno spiegato che gli organizzatori sono attentissimi, ci sono i pullman dell’organizzazione che attendono fuori dall’aeroporto e portano i giornalisti nei vari alberghi. Provo a chiarirlo alla ragazza, lei continua a sorridere ma è tanto gentile quanto ferma e non arretra di un centimetro. Arrivano anche altre due signore che sembrano delle responsabili e un terzo ragazzo che fa avanti e indietro di corsa portando notizie per me incomprensibili visto che gli addetti parlano in giapponese. Intanto il tempo passa e tutti gli altri reporter se ne sono andati alla postazione successiva. La situazione sembra non sbloccarsi, la signorina che ho davanti è anche carina, ma dopo cinque minuti in cui ci guardiamo senza dire niente accenno a una domanda: «Ma quale può essere la soluzione?». Nuovo consulto fra le responsabili che continuano a dirmi di rimanere tranquillo, forse perché vedono che nonostante l’aria condizionata dell’aeroporto i goccioloni di sudore iniziano a scendere dalla mia faccia. Confabulano fra di loro e poi annuiscono: «Potrebbe prendere un’auto privata». Mi sembra un po’ complicato ma se l’alternativa è rimanere in aeroporto fino al giorno della partenza concordo. Quando anche questo ostacolo sembra superato ecco che arriva ancora il gentilissimo e velocissimo addetto che stravolge tutto: fuori dall’aeroporto ci sono i pullman dell’organizzazione. Avevano ragione i giapponesi: tutti i problemi sono fatti per essere risolti. E in tempi brevi, visto che da quando sono atterato è passata circa un'ora e mezza. Adesso anche la mia Olimpiade può finalmente iniziare.

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