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Molinaroli bacchetta Dosi: «Non viene? Noi ce ne andiamo»

Dovrebbe essere una giornata di festa, invece l’inizio vede un Guido Molinaroli inviperito. Il presidente del Copra Elior, con staff e squadra al completo, si siede fra i banchi del Consiglio Comunale un quarto d’ora dopo l’orario inizialmente...

Dovrebbe essere una giornata di festa, invece l’inizio vede un Guido Molinaroli inviperito. Il presidente del Copra Elior, con staff e squadra al completo, si siede fra i banchi del Consiglio Comunale un quarto d’ora dopo l’orario inizialmente previsto (rinvio annunciato in extremis dai responsabili del Comune), ma nemmeno alle 11.15 il sindaco è presente alla cerimonia di premiazione fissata in Municipio e le prime parole del responsabile dell’Ufficio stampa fanno imbufalire il presidente biancorosso. «Dosi verrà solo per un saluto finale? Nessun problema - spiega Molinaroli - noi ce ne andiamo. Abbiamo tutti degli altri impegni, è stato il sindaco a invitarci scegliendo il giorno e l’ora, noi ci siamo liberati e adesso non arriva? Aspettiamo ancora dieci minuti poi salutiamo e saliamo sul pullman».

RINCORSA - Parte l’applauso dei giocatori e iniziano anche febbrili telefonate per rintracciare il sindaco, impegnato alla Cattolica. «Non è la prima volta che succede - ribadisce il numero uno biancorosso - ci hanno detto di venire per ricevere i ringraziamenti della città e lo facciamo molto volentieri, poi arriviamo e non troviamo il sindaco».
Nel frattempo è richiamato in tutta fretta l’assessore Luigi Gazzola che (incolpevole) prende velocemente il posto al centro del tavolo ma quando capisce che Molinaroli è irremovibile si alza e se ne va quasi di soppiatto.

ARRIVA - Inizia una sorta di conto alla rovescia, fino a quando Dosi fa il suo ingresso in Sala Consiglio: «Voglio scusarmi, ma purtroppo non si riesce a essere dappertutto, metteremo a bilancio un mio sosia per intervenire a tutte le iniziative». Poi diventa serio e ringrazia il Copra Elior «Per quanto fatto non solo domenica scorsa, ma in tanti anni di pallavolo a livello nazionale e internazionale. Domenica ero al PalaDozza, ho visto quanta gente vi ha seguito e so che tantissimi vi hanno guardato da casa gioendo per la vostra vittoria».

SEGRETO - Il segreto del successo viene “svelato” direttamente da Molinaroli: «La nostra è una famiglia, questa è la nostra arma in più difficile da imitare. Ogni collaboratore rende molto ma molto di più di quanto dovrebbe fare da contratto, sia nella squadra sia nello staff tecnico sia in società». Non vuole dimenticare nessuno Molinaroli e nomina in ordine sparso Monica Uccelli, Davide Delmati, Elisa Uccelli, Enrica Cò, Alessandra Fantoni, Matteo Carancini, Alessandro Russo, Boris Bondi, Federico Pelizzari, Alessandro Guazzaloca, Bernardo Palladini, Aldo Binaghi, Giovanni D’Ancona, Ferruccio Bassi e Massimo Savi. Tutti componenti di uno staff vincente.

«L’aspetto più bello di domenica è stato vedere come hanno esultato i ragazzi in panchina; sembra banale dirlo, ma non sempre chi è in seconda linea collabora al massimo delle proprie possibilità». Chiusura dedicata ai tifosi: «Penso che la trasferta di Bologna passerà alla storia: ufficialmente eravamo in 6-700, ma secondo me in quel palazzetto c’erano almeno 1500 piacentini».

Prendono la parola a turno e ringraziano tutti capitan Zlatanov, il tecnico Monti, Ciardelli, presidente dei Lupi e il direttore generale Cottarelli, che racconta un aneddoto: «Finita la partita avrei dovuto tornare a casa, invece sono rientrato a Piacenza per godermi la festa al PalaBanca. Una sensazione fantastica, per una serata spontanea in cui 600 tifosi ci hanno aspettato fino alle 23».

Chiusura per Marco Bergonzi, presidente provinciale della Federazione pallavolo e Robert Gionelli, numero uno del Coni piacentino, che insieme al Comune ha consegnato a Molinaroli una targa e una coppa ricordo. Condite da un ultimo invito di Dosi: «Vi aspetto nei prossimi mesi per premiarvi ancora». Sperando siano tutti puntuali.

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