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Bernardi: «I ragazzi sono stati straordinari. Adesso l'entusiasmo è a mille, ma ci vuole equilibrio»

Il tecnico spiega anche la "fuga" dopo la partita con Verona: «Ho un problema al cuore, mi è stato detto di evitare situazioni di stress». Subito dopo la gara ha ringraziato i Lupi Biancorossi salendo sul pullman dei tifosi

Ci sono volute dodici ore per le prime dichiarazioni di Lorenzo Bernardi dopo la vittoria nei quarti di Coppa Italia a Verona e la qualificazione alla Final four di Roma. Il tecnico aveva lasciato il campo immediatamente dopo la fine della gara e non era rimasto né a rispondere alle domande dei giornalisti e neppure a festeggiare con squadra e tifosi. Anche se qualche minuto dopo si è presentato sul pullman dei Lupi Biancorossi per ringraziarli personalmente dell’apporto dato alla sua formazione. Un gesto particolarmente apprezzato dai sostenitori di Piacenza, che lo hanno immediatamente segnalato sui social.

La “fuga” di Bernardi viene spiegata dallo stesso allenatore. «Da una decina di giorni mi è stato riscontrato un problema al cuore e mi è stato suggerito di evitare situazioni di stress. Chi mi conosce avrà anche notato quanto sia stato più tranquillo del solito in panchina, proprio per questa mia condizione che non ho voluto rendere nota perché le problematiche personali sono situazioni che non devono condizionare la squadra. Comunque per fortuna è tutto in via di risoluzione e non dovrei più avere difficoltà già dai prossimi giorni».

I giocatori hanno sottolineato i problemi della vigilia. Simon ha parlato di «momento difficilissimo» e anche capitan Brizard ha confermato un periodo molto complicato dopo la sconfitta con Modena. Tu come l’hai vissuta?

«Di certo lo stato d’animo non era buono, ma è così dopo ogni sconfitta. C’era una grande amarezza, ma siamo stati bravi ad analizzare i motivi di una prestazione poco felice e a trovare i rimedi per una gara importantissima come quella con Verona. In due giorni è dura modificare qualcosa negli allenamenti, dovevamo porre il focus sugli aspetti fondamentali da cambiare e ci siamo riusciti».

Con gli Scaligeri non è stata una bella partita, come confermano i 69 errori complessivi delle due squadre, ma una sfida molto entusiasmante.

«Non l’ho ancora rivista, ma a me la gara è piaciuta. Gli sbagli fanno parte del gioco e c’è modo e modo di compierli. I ragazzi hanno fatto qualcosa di straordinario, considerati gli infortuni con cui dovevamo fare i conti a cui se ne sono aggiunti altri durante l’incontro; hanno espresso il massimo di quello che potevano dare. C’è un po’ di rammarico per il secondo set quando abbiamo sprecato un paio di opportunità importanti per chiudere, ma gare come queste fortificano; solo squadre con il giusto dna riescono a vincerle. Dall’inizio dell’anno stiamo lavorando con lo spirito adatto e abbiamo sempre spinto in allenamento senza mai cercare scuse accettando anche i momenti negativi. C’è una grande coesione fra i giocatori e anche fra il gruppo e lo staff, indipendentemente dagli indisponibili».

Quanto è stato difficile decidere di non inserire Leal in una sfida fondamentale per il vostro futuro?

«Yoandy ha provato durante il riscaldamento, poi mi ha detto che sentiva ancora dolore. Lo staff mi ha rassicurato che non si rischiavano conseguenze più gravi, ma so bene che quando hai male sei comunque condizionato nel gesto tecnico. Con la massima tranquillità abbiamo deciso di non schierarlo e lui ha dato un grande apporto anche da fuori, sostenendo e consigliando i suoi compagni. Così come voglio elogiare Lucarelli, che sta soffrendo tantissimo ma rimane costantemente vicino alla squadra».

Non è un segreto che la partita fosse fondamentale, forse anche decisiva, per la tua permanenza sulla panchina di Piacenza. Come hai vissuto questa situazione di incertezza negli ultimi giorni?

«In tutta la carriera io ho sempre dato il meglio di me con la massima responsabilità e anche in questo caso ho cercato di pensare alla squadra e di preparare la partita nel modo migliore possibile, mi sono preoccupato solamente di quello. Con la coscienza sono più che a posto, poi se non è sufficiente quanto faccio ne prenderò atto. Comunque devo chiarire che personalmente in questi giorni non ho avuto colloqui con nessuno».

Dire che tutti i problemi sono risolti dopo la vittoria con Verona sarebbe sbagliato, ma intanto il primo traguardo in ordine temporale è stato raggiunto.

«Siamo orgogliosi di quanto fatto, perché per il secondo anno di fila ci qualifichiamo alla Final four di una manifestazione stupenda che oltretutto si giocherà a Roma, dunque in un contesto probabilmente ancora più emozionante rispetto alle ultime edizioni. E i risultati degli altri quarti di finale dimostrano che qualificarsi è tutto meno che scontato. Adesso l’entusiasmo è a mille, ma bisogna capire che nello sport c’è bisogno di equilibrio. Dieci giorni fa eravamo fenomeni perché avevamo vinto in campionato con Verona, poi siamo passati a essere inguardabili contro Modena, adesso siamo tornati dalle stalle alle stelle per una nuova vittoria. Certo, dopo la sconfitta di lunedì c’era una grande amarezza, ma è necessario un grande equilibrio. Questa è un’ottima squadra e avevamo tutte le potenzialità per raggiungere la Final four di Coppa Italia, ora continuiamo ad allenarci con lo stesso spirito che abbiamo messo in mostra fino a questo momento».

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