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La lettera: Eataly e Consorzio Alimentare per il volley

Riceviamo e pubblichiamo le lettere di due tifosi piacentini con le proposte (sicuramente realizzabili) per far conoscere Piacenza all'estero anche attraverso la pallavolo. Buongiorno, Sono una piacentina. Non ricopro cariche pubbliche e non...

Riceviamo e pubblichiamo le lettere di due tifosi piacentini con le proposte (sicuramente realizzabili) per far conoscere Piacenza all'estero anche attraverso la pallavolo.

Buongiorno,
Sono una piacentina.
Non ricopro cariche pubbliche e non sono una imprenditrice ma ho un sogno che vorrei condividere con voi per capire se può trasformarsi in realtà.
Ho di fronte realtà già presenti sul territorio piacentino o che presto vi arriveranno ed alle quali mi rivolgo.
Eataly, il Consorzio Piacenza Alimentare e le due grandi squadre di pallavolo piacentine, Il Copra Elior e la Rebecchi Nordmeccanica.
In ultimo ma non meno importanti le Istituzioni.
La cucina è la nostra storia, tradizione e cultura.
Piacenza è già riconosciuta come patria della buona cucina ma si potrebbe fare molto di più, a parer mio, per promuovere Piacenza ed il suo territorio in Italia ed all'estero.
Inoltre credo nella collaborazione, credo che il lavoro di squadra, se ognuno fa bene la propria parte, sia vincente.
Immaginate:
Eataly insieme al Consorzio Piacenza Alimentare promotori della nostra tradizione, che attraverso le due squadre di pallavolo, con l'aiuto anche di altri sponsor, pubblicizzano Piacenza nelle altre città ed all'estero.
Si potrebbe partire con la pallavolo ma credo che tutto lo sport possa essere un veicolo molto interessante per portare Piacenza fuori da Piacenza.
Lo sport va in televisione, lo sport va ovunque, anche molto lontano, ed in un'era in cui l'e-commerce si sta diffondendo sempre più non è insignificante che l'abitante del piccolo paesino della Siberia sappia che la coppa piacentina è buona.
Penso anche alla creazione della Cittadella del sapere e dei sapori in Piazza Cittadella con l'utilizzo delle ex Caserme e della Chiesa del Carmine, come proposto dalle scuole Colombini e Cassinari in uno studio recente.
L'organizzazione di eventi pubblici che abbiano un respiro nazionale e perchè no, internazionale e portino turismo a Piacenza ed in provincia.
La collaborazione con le scuole e le associazioni culturali già presenti sul territorio per la diffusione della cultura piacentina attraverso il cinema, il teatro, la musica, la fotografia.
La qualità della vita potrebbe aumentare, le opere pubbliche migliorare. Piacenza è già bella, potrebbe diventare sempre più accogliente.
Non si tratterebbe di costruire dal nulla ma di valorizzare ciò che già esiste.
Queste realtà sono già presenti sul territorio, sarebbe solo necessario coordinarle. Si potrebbe creare un organo indipendente, a partecipazione pubblica e privata, che sia sopra le parti e che abbia un unico scopo: promuovere Piacenza.
Forse il mio è solo un sogno che sicuramente non può completarsi domani ma credo fermamente che potrebbe già cominciare, oggi, a diventare realtà.
Michela Battistotti

"La nostra passione non conosce traguardo"
Questo è il nostro ultimo striscione, forse, che con orgoglio abbiamo esposto durante l'Half Maraton. Uno striscione esposto con le braccia tremanti, con il telo zuppo delle lacrime di tutti i tifosi che si vedono portare via la propria passione.
Sono tra gli ultimi arrivati nella grande famiglia Copra Elior, un pezzo di storia della pallavolo italiana, orgoglio piacentino nella nazione e in Europa. Da quando sono entrato nel mondo del volley ho imparato tante cose, la più importante? Il rispetto. Si, perché, a differenza di altre realtà sportive di cui si è tristemente famosi in tutto il mondo, nel volley i tifosi si rispettano e quando un bambino entra in un palazzetto ne esce pieno di valori.
Per questi motivi non mi capacito di come certi imprenditori piacentini, che dicono di avere a cuore il proprio territorio, possano lasciare morire lo sport più numeroso di Piacenza.
Guido lascia la pallavolo perché per tredici anni ha camminato da solo. Bene, voglio che sappia che lui non è mai stato solo, noi ci siamo sempre stati. C'eravamo quando la squadra non vinceva e rischiavamo la retrocessione in A2, c'eravamo in seicento alla Coppa Italia lasciando tutti increduli davanti a quella curva scatenata, c'eravamo quando abbiamo detto addio allo scudetto, c'eravamo a manifestare davanti al PalaBanca, la nostra casa, dove al silenzio assordante degli imprenditori piacentini opponevamo la nostra voce. E se Guido vorrà tenere duro e regalare ancora a Piacenza magiche emozioni, voglio che sappia che non sarà solo, perché a camminare con lui in questa avventura ci saranno quattromila piacentini pronti a lavorare con il loro Presidente.
Non permettiamo che questa realtà scompaia, noi faremo la nostra parte cantando fino a che l'ultimo filo di voce non se ne andrà: QUESTA SQUADRA NON PUÒ SPARIRE.
Grazie a tutti i miei compagni di viaggio.
Federico Pedrazzini

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