La rivoluzione silenziosa di febbraio della Gas Sales Bluenergy: dalla crisi al trionfo in un mese
La vittoria in Coppa Italia arriva dopo un momento molto delicato in cui la società ha dimostrato con i fatti che con il lavoro e la convinzione nei propri mezzi si possono sovrastare gli urlatori
La rivoluzione in un mese. Era il 25 gennaio, esattamente 31 giorni prima del trionfo romano in Coppa Italia, e la Gas Sales Bluenergy viveva il momento più buio della stagione. Contro i rumeni del Galati i Lupi Biancorossi portarono in scena uno sciopero che sulle tribune non si vedeva da anni: la squadra arrivava da una pessima prova a Monza successiva alla sconfitta casalinga contro Siena, Cenerentola del campionato, e i tifosi più del risultato non avevano digerito l’atteggiamento in campo e anche qualche mancato saluto a fine gara. Così la scossa data dal cambio in panchina, con l’arrivo di Botti e il successo maturato in casa di Trento a 13 anni dall’ultimo successo, sembrava scemata. Le vittorie spargono melassa ovunque e fanno digerire in fretta anche i momenti bui, ma per programmare il futuro bisogna anche ricordare il passato.
Non si può dimenticare che in realtà il malessere nell’ambiente biancorosso era iniziato già prima, con rumor di mercato sparati un po’ a casaccio (nessuno ovviamente concretizzato) e la posizione di Botti messa in discussione da voci esterne prima ancora che il tecnico piacentino potesse appoggiare la sua lavagnetta sulla sedia da head coach. Insomma, non proprio il massimo.
Non si è risolto tutto dalla sera alla mattina, così in casa biancorossa si è festeggiato come se fosse il giorno della rinascita una vittoria casalinga al tie break contro Taranto, perché quando ti crolla il pavimento sotto i piedi devi ricostruire un gradino alla volta. In mezzo c’è stato anche il rischio concreto di venire eliminati dalla Coppa Cev in una pessima partita in casa di Montpellier che, lo ha confessato lo stesso Botti, aveva minato qualche certezza anche all’interno della squadra.