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Venerdì, 26 Aprile 2024
Volley A1 maschile

Caso Marshall - Legavolley: «La Fipav decide lo status»

Dopo l’annuncio di Guido Molinaroli, che ha anticipato una causa alla Fipav, il puzzle del caso Marshall trova un nuovo tassello. E’ quello sistemato dalla Legavolley, che fa maggiore chiarezza anche sui tempi scelti dalla società biancorossa per...

Dopo l’annuncio di Guido Molinaroli, che ha anticipato una causa alla Fipav, il puzzle del caso Marshall trova un nuovo tassello. E’ quello sistemato dalla Legavolley, che fa maggiore chiarezza anche sui tempi scelti dalla società biancorossa per uscire allo scoperto annunciando il ricorso al Tar nella serata di venerdì. «Proprio venerdì - spiega Massimo Righi, amministratore delegato della Lega maschile - siamo stati in Consiglio Federale per capire se fosse attuabile una delle soluzioni concordate con i vertici dell’Lpr. La Fipav ci ha fatto capire chiaramente che nessuna delle strade proposte è percorribile, noi abbiamo comunicato la decisione a Molinaroli e il presidente biancorosso ha scelto di avviare una causa civile».
In queste settimane l’aspetto più difficile è stato capire in che “filone” inserire Marshall per trovare una soluzione al problema della sua nazionalità sportiva. Si è parlato dei casi di Juantorena, Dennis, Cardona, Aguero, ma l’impressione è che quella di Marshall sia una situazione specifica e dunque non è corretto paragonarlo ad altri giocatori o a decisioni prese in altri momenti storici.

"UMBRELLA" O DECISIONE DELLA FIPAV?
«Si è parlato a lungo dell’”umbrella” concesso dalla federazione internazionale - prosegue Righi - adesso sostituito dalla norma per il diritto al lavoro. Ma se Marshall può giocare nel nostro campionato è perché ha ottenuto il via libera dalla Fivb. Poi con che status, se da italiano o da straniero, è una decisione che deve essere presa dalla Fipav. Dennis ad esempio è sceso in campo per parecchi anni da italiano per un provvedimento della nostra federazione. Andiamo oltre: lo schiacciatore di Piacenza è stato tesserato da cubano e per questa stagione non è più possibile provvedere a un cambio di nazionalità sportiva. Vero, ma anche in questo caso è una norma decisa dal nostro ordinamento, non da quello internazionale».

RIFUGIATI POLITICI E PASSAPORTO ITALIANO
La Lega nel corso della riunione a Roma ha presentato anche un’altra richiesta, che potrebbe risolvere il caso Marshall ma è comunque riferita a un problema generale e non al caso specifico. «Per quanto ci riguarda, tutti i giocatori che hanno il nostro passaporto e sono rifugiati politici, se non ottengono il via libera della federazione di appartenenza devono poter giocare nel nostro campionato da italiani. Oggi si parla solo di Cuba, ma nei prossimi anni potremmo avere lo stesso problema con ragazzi africani o provenienti dal Medio Oriente. Stando al nostro suggerimento però non potrebbero giocare con l’Italia: chi ha già vestito la maglia di un’altra nazionale non ci sembra corretto vesta anche quella azzurra».
Pare che nel corso dell’incontro la Fipav abbia anche promesso di proseguire le trattative con la federazione internazionale cercando una soluzione al caso dello schiacciatore cubano, ma anche se adesso dovesse arrivare una risposta positiva per il cambio di nazionalità sportiva Leonel non potrebbe comunque finire la stagione come italiano. A meno che (ma l’ipotesi sarebbe davvero molto complicata) non si preveda una sorta di “lodo-Marshall”.

L'EQUIPARAZIONE DEI PALLAVOLISTI COMUNITARI
Molto più attendista la posizione della Lega sul secondo filone proposto da Molinaroli, l’equiparazione dei pallavolisti comunitari agli italiani. «Valuteremo nei dettagli che tipo di ricorso presenterà Piacenza, ne parleremo e vedremo come muoverci. Certo che il tema è sentito e posso assicurare che siamo molto attenti».

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