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Highlander Marshall: 43 anni e una media di 20 punti a partita. «Avversari e allenatori vogliono fare la foto con me»

L'indimenticato schiacciatore biancorosso grande protagonista con Ortona in Serie A3. «La Gas Sales Bluenergy? Spero arrivi in finale scudetto, Elisabetta Curti se lo merita»

GSE_banner_322x250_statico-2Alla faccia di quei pochi che quando scende in campo guardano ancora la carta d’identità. Leo Marshall domenica scorsa ha lasciato i suoi 43 anni agli amanti delle statistiche e ha messo a terra 27 palloni nella sfida del campionato di A3 che ha visto Aversa superare al tie break la sua Ortona. Non è un caso per l’ex attaccante di Piacenza: nelle prime quattro partite di campionato per ben tre volte ha superato quota 20 e nell’unica occasione in cui non ha sfondato il muro si è “fermato” a 17, tanto che attualmente si colloca al quarto posto fra i bomber di categoria.

«Alla faccia di chi mi dà del vecchietto» scherza Leo, che non ha perso la sua vena anche a più di 500 chilometri da casa. «Il livello della categoria è buono e grazie a questo mi diverto ancora. In amichevole siamo riusciti a battere pure Grottazzolina, formazione di A2, mentre domenica abbiamo perso da Aversa che ha in rosa, fra gli altri, Argenta e Matteo Pistolesi».

A inizio stagione i dirigenti di Ortona hanno dovuto faticare parecchio per convincerlo a scendere di categoria dopo le esperienze all’estero fra Turchia, Portogallo, Cina e Libia. «Avevo deciso di tornare in Turchia ed ero scettico sulla proposta di giocare in Serie A3, poi il vicepresidente Rocco Tenaglia ha iniziato a telefonarmi tutti i giorni. E’ grazie a lui se sono qui e adesso posso dire di essere davvero contento, in società si respira un’atmosfera molto famigliare ma si fanno le cose con grande serietà. Anche il palazzetto è nuovo e il clima è davvero positivo».

Le ambizioni sono buone, come conferma il primo posto in classifica dopo quattro giornate. «Domenica abbiamo perso la prima partita; eravamo avanti 2-0 poi è arrivata un po’ di stanchezza, abbiamo sofferto e alla fine abbiamo ceduto 3-2, ma la rosa è di buon livello e sono sicuro che faremo bene».

Ovviamente Leo è capitano e uomo spogliatoio. «Sono il più vecchio - ride – e non potrebbe essere altrimenti. Ma con questi ragazzi mi trovo alla grande, sono pronto a dare consigli a tutti quelli che hanno bisogno. All’inizio anche i miei compagni mi guardavano con un po’ di timore, adesso hanno capito che sono uno molto alla mano. Con noi gioca anche Matteo Bertoli, altro ultratrentenne, è nostro compito tenere lo spogliatoio unito».

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