Passa anche da Piacenza l'oro iridato di Martinenghi

Passa anche da Piacenza l’oro iridato di Nicolò Martinenghi. Poco prima di partire per Budapest, dove ha conquistato il titolo mondiale dei 100 rana, il 22enne varesino aveva fatto tappa alla Vittorino da Feltre insieme a Giacomo Carini e al compagno di squadra Alessandro Pinzuti. I tre per un giorno erano diventati professori, rispondendo alle domande presentate dai giovani nuotatori biancorossi, desiderosi di carpire qualche segreto ai campioni.

«Dovunque c’è una corsia ci si può allenare. Ed è necessario farlo quotidianamente con grande serietà, altrimenti i risultati non arrivano» aveva spiegato Martinenghi ai ragazzi. Oggi ha dimostrato con i fatti che preparazione, convinzione e una grande qualità possono portare fino sul tetto del mondo.

Martinenghi, bronzo olimpico individuale e nella staffetta mista, a Budapest parte in corsia 4 grazie al 58"46 (frazioni 27"69 e 30"77) delle semifinali e chiude col record italiano di 58"26 (frazioni 27"39 e 30"87). L'azzurro migliora di due centesimi il record italiano di 58"28 che gli è valso il bronzo olimpico e si piazza davanti, di gran lunga, all'olandese Arno Kamminga, vicecampione olimpico ed europeo, autore di 58"62 (27"45 e 31"17) e allo statunitense Nic Fink che tocca in 58"65 (27"14 e 31"51).
«Sono molto contento anche se mi aspettavo qualcosa in meno a livello cronometrico - commenta il perfezionista Martinenghi - E' un'emozione allucinante. E' una gara calcolata esattamente. Sapevo che eravamo in tre allo stesso livello e la testa, la concentrazione, la determinazione sono state risolutive per il successo. Era la mia prima finale individuale mondiale, sono riuscito a mettere la mano davanti ed è esaltante. Sono molto contento di aver messo in pratica tutto quello che ho imparato in questi anni».