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Incredibile: Giacomo Carini non convocato per i Mondiali nonostante avesse ottenuto il minimo richiesto dalla federazione

Decisione inspiegabile, il piacentino rimane a casa dalla rassegna iridata in Giappone. Ponzanibbio, tecnico della Vittorino: «Il regolamento è chiaro, questa è una decisione che non ha né capo né coda»

Inspiegabile, incredibile, incomprensibile, forse anche misterioso. Scegliete la definizione che più vi piace, tanto cambia poco. Nel mondo sportivo esisteva una sola certezza: nelle discipline in cui il cronometro la fa da padrone chi va più forte e ottiene i tempi minimi previsti dalla federazione si qualifica, gli altri rimangono fuori. Da oggi anche questa unica garanzia non esiste più e a farne le spese è Giacomo Carini, nuotatore piacentino tesserato per le Fiamme Gialle e per la Vittorino da Feltre. Qualche giorno fa al Sette Colli l’atleta biancorosso aveva fatto registrare nei suoi 200 farfalla un eccellente 1.55.72, ottenendo il minimo per i Mondiali in calendario a fine luglio. Complimenti in diretta televisiva dai commentatori Rai, dichiarazioni ovviamente soddisfatte del nuotatore piacentino, perché una volta nuotato sotto il limite richiesto la chiamata in azzurro sarebbe stata scontata.

Invece no. Nelle scorse ore il commissario tecnico Cesare Butini ha diramato l’elenco dei convocati per la rassegna iridata e il nome di Giacomo Carini non è nel gruppo dei 32 atleti (19 maschi e 13 femmine) che saliranno sull’aereo diretto in Giappone. Al suo posto anche nuotatori che nel periodo previsto dal regolamento per ottenere i minimi, compreso fra marzo 2022 e giugno 2023, sono andati più piano di lui. La motivazione? Nessuna. Il telefono di Carini è rimasto muto, così il piacentino ha rivissuto più o meno le stesse sensazioni della vigilia delle Olimpiadi di Rio del 2016, quando non fu convocato e proprio in concomitanza dei Giochi piazzò un tempo strepitoso che gli sarebbe valso il quinto posto in Brasile.

«Sono davvero molto sorpreso – spiega Gianni Ponzanibbio, tecnico della Vittorino che ha cresciuto Carini prima del suo trasferimento a Verona alla corte di Matteo Giunta – perché questa decisione non ha né capo né coda. Non riesco davvero a farmene una ragione. Il regolamento è molto chiaro, Giacomo ha ottenuto il tempo richiesto nella finestra temporale prevista e la convocazione sarebbe dovuta arrivare di conseguenza. Invece no e non si capisce il motivo. Io alleno i ragazzi educandoli al rispetto delle regole e ai valori dello sport, poi però diventa difficile spiegare anche a loro certe decisioni».

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