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Pro Piacenza - La storia si chiude qui? Rimangono 24 ore di tempo ma nulla sembra muoversi

La fusione con il Crema saltata all'ultimo istante non avrebbe garantito la prosecuzione del club. Le cordate interessate si sono arenate davanti alla fideiussione. O ci pensa Burzoni o da domani si apre un nuovo capitolo con una società ASD per il settore giovanile

Quella del Crema, invece, era un’opzione seria, plausibile e percorribile per parola dello stesso presidente cremasco. «Abbiamo fatto tutto quello che dovevamo fare - ha detto Zucchi - compresa la fideiussione ma, a qualche ora dall’atto, il presidente Burzoni in modo imprevedibile ha disatteso gli impegni». Confermato dunque che nella mattinata di giovedì era previsto l’incontro dal notaio per sancire il passaggio (ovviamente in deroga perché le province sono confinati ma i due comuni no e la compravendita di titoli è proibita dalla Figc).
Che cosa ci sia piovuto dentro tra il «sì» di Burzoni mercoledì sera e il «no» del giovedì mattina non è possibile sapere. Si dice che Burzoni avrebbe chiesto di mantenere il nome e giocare a Piacenza almeno per un altro anno, il «no» del Crema avrebbe fatto saltare tutto.

Ora non ci sono molte soluzioni all’orizzonte, si viaggia verso la messa in liquidazione della Pro Piacenza Srl e la creazione di una Associazione Dilettantistica, presumibilmente sempre sotto la guida di Burzoni come sponsor, con Maccoppi e Lucci a curare l’aspetto tecnico per dar vita a un settore giovanile provinciale.

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