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Serie C

La meglio gioventù di Fulvio Pea e la «filosofia» del Pro Piacenza

Il club rossonero è la società che sta utilizzando con maggior frequenza i giovani (dalla classe 95' in su). Il tecnico: «E' la filosofia della società e io la sposo totalmente». Domenica turno di riposo ma Ricci si ferma per un mese e mezzo

Beata gioventù, in questo caso anche brava. L’inizio di campionato del Pro Piacenza sta dando piacevoli sorprese, i rossoneri viaggiano a quota 5 punti in classifica, hanno vinto contro la Giana Erminio all’esordio, pareggiato domenica sul difficile campo della Pistoiese (con un po’ di amarezza perché i piacentini meritavano di più) e contro l’Alessandria, perso solamente in casa della Carrarese colpendo ben due traverse.

LINEA VERDE
Questa però è la cronaca spicciola delle prime 4 giornate, andando più in profondità invece occorre evidenziare l’ottimo lavoro che Fulvio Pea sta facendo con i ragazzi perché quello descritto prima è stato ottenuto tenendo fede alla linea verde: che porta soddisfazione e permette di accedere ai contributi della Lega che considera “under” i ragazzi a partire dalla classe ’95 in su.
Entriamo nel dettaglio: all’esordio, contro la Giana, il tecnico lodigiano ha schierato in partenza quattro giovani (Gori ’96, Starita ’96, La Vigna ’97 e Ricci ’96) ma terminato la partita con sei visto che sono subentrati a gara in corso Cavagna (’95) e Monni (’96). Addirittura nel match con la Carrarese il Pro si è presentato sul terreno di gioco con cinque giovani (Gori, Starita, La Vigna, Ricci e Barba che è un ’95) e terminato con sette (Monni e Messina che è un ’96). Gli stessi hanno giocato anche nella notturna contro l’Alessandria (Gori, La Vigna, Ricci, Messina e Barba titolari, Monni e Cavagna a gara in corso) mentre domenica scorsa a Pistoia sono stati schierati Gori, La Vigna, Ricci, Messina e Barba dall’inizio, Monni è subentrato nella ripresa. Insomma: giovani, gioco e risultati.

LA MEGLIO GIOVENTU’
«E’ la filosofia voluta dai vertici dirigenziali - ci spiega Fulvio Pea - e che io sposo totalmente. E’ normale che far giocare così tanti giovani porti a qualche problema, generalmente loro sono molto spregiudicati come mentalità e inevitabilmente questo porta a lasciare qualcosa sul campo. La strada tracciata però è quella giusta». Giovani che non è sempre facile scegliere, soprattutto quando bisogna inserirli in un contesto professionistico. «Lo vedremo sulla lunga distanza se le scelte sono state tutte giuste o no, a oggi possiamo solamente dire che siamo contenti del rendimento e della professionalità con cui si allenano i nostri i ragazzi».

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