Piacenza - Matteassi: «Ci siamo persi di nuovo. Il mister? Non è in discussione». Pagelle: attacco desolante
Tra i biancorossi c'è poca voglia di parlare. Il ds: «E' un momento difficile, se ne esce col duro lavoro e con un pizzico di serenità».
Musi lunghi e poca voglia di parlare in casa Piacenza dopo la sconfitta contro la Juventus. A spiegare il momento il direttore sportivo Luca Matteassi, che parla a nome di tutti al termine del match:
«Mi spiace perché a prescindere da qualche episodio che non ha aiutato non riusciamo a incidere e renderci pericolosi. Sembrava che avessimo intrapreso un percorso positivo con le tre vittorie e il pareggio e invece ci siamo persi di nuovo. In ogni caso, non eravamo salvi prima e non lo siamo ora. La società ci chiede qualcosa in più ed è chiaro che dobbiamo lavorare ancor più duramente per venire fuori da questa situazione, ma occorre anche che i ragazzi ritrovino un po’ di serenità ed entusiasmo per non perdersi d'animo. Il percorso è ancora lungo e tutte le partite sono difficile indipendentemente dalle avversarie. Il mister non è in discussione».
Le pagelle
Nocchi 6: nel primo tempo compie una parata miracolosa su Pecorino, nella ripresa incassa due gol dove non è certo il primo responsabile ma forse poteva fare qualcosa in più.
Cosenza 5: sulla rete della Juve Next Gen, Pecorino svetta tranquillo e indisturbato tra lui e Nava, dopo che lo aveva già fatto nel primo tempo quando però ci aveva messo una pezza Nocchi. Viene sostituito a inizio ripresa per cambiare modulo e non ha tempo di riscattarsi. Dal 10’ st Rizza 6: entra voglioso, porta qualche idea.
Nava 5: divide equamente le colpe con Cosenza per la troppa libertà di Pecorino. Gli manca anche la solita capacità di proporsi, andando a ridurre il suo contributo a una prova difensiva lontana dall’essere perfetta.
Accardi 5: la difesa traballa e subisce gol a inizio ripresa, dopo che altre volte durante l’anno ha preso gol sul finale del primo tempo o all’inizio del secondo. Lui in questo ha colpe limitate, essendo arrivato da poco, tuttavia si fa bere in un fazzoletto da Pecorino che timbra la sua doppietta personale.
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