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Venerdì, 26 Aprile 2024
Piacenza Calcio

Penalizzazione Piacenza - Secondo la difesa la norma avrebbe un presunto profilo di incostituzionalità

Il club ha dimostrato che il conto corrente era capiente e non aveva motivo di non versare l'Irpef. Stando alla difesa, inoltre, la nuova normativa della Figc andrebbe contro l'Articolo 23 della Costituzione. Fiducia sul ricorso che si discute la prossima settimana

In termini molto pratici: il 16 marzo il Piacenza ha versato gli stipendi e i contributi di tesserati e dipendenti. E’ rimasta fuori l’Irpef - una cifra irrisoria rispetto a quanto pagato per emolumenti - che da legge statale andrebbe saldata il 16 aprile. Le nuove norme sportive, invece, impongono il pagamento entro il 16 marzo e qui nasce il disguido. Il Piacenza ha provveduto a saldare l’importo mancante nei giorni successivi, una volta accortosi dell’errore di valutazione sui tempi, ma non è bastato.

E’ arrivato infatti il controllo della Covisoc e il seguente deferimento per il ritardo. Il Piacenza si è messo subito all’opera e nella memoria difensiva - da quanto ci risulta - ha presentato tra le numerose documentazioni sulla prova della “buona fede nell’errore” anche una copia del conto corrente della società che nella data contestata era “estremamente capiente” nonostante il pagamento degli stipendi. Insomma: il Piacenza non aveva alcun motivo, se non l’errore di interpretazione, per non saldare una cifra irrilevante rispetto a quella che stava versando per i contributi nello stesso momento.

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