Che spettacolo la mostra della Curva Nord Piacenza. «Questo è il nostro modo di vivere». FOTO
Tifoserie da ogni parte d'Italia e anche d'Europa. Daniele Reboli: «La gente può dire quello che vuole, ma la Curva è un posto dove tanta gente è cresciuta come persona, ha militato, ha imparato valori e credo onestamente che in questa città non ci siano esempi di aggregazione come noi»
Passano i tempi e le mode, ma il fascino della Curva Nord Piacenza non passa mai. È così, in sintesi, la festa che i ragazzi della Nord hanno organizzato venerdì sera per ricordare Marco e Davide Reboli all’interno del settore Distinti dello stadio. La chicca della serata, già bella di per sé, e stata la mostra della curva: sciarpe (anche quelle “rubate”), striscioni (anche quelli “rubati”), foto, maglie, stendardi e chi più ne ha più e metta per una serata piacevole, che ha radunato centinaia di tifosi biancorossi e altrettanti provenienti da altre città anche estere: Juventus, Genoa, Massa, Viterbo, Sesto, Pergo, Padova, Venezia, Reggiana, Brescia, Modena, Trieste, Dertona, Sassuolo, Parma, Fortitudo Unici, Atalanta, Fanfulla, Napoli, Verona, Psg, 12esimo in campo e ci consideriamo scusati se dimentichiamo qualcuno perché le persone alla festa erano davvero tante, tante tante.
«Abbiamo cercato di racchiudere tutta la storia della nostra Curva - ci spiega Daniele Cece Reboli - in questa serata. L’obiettivo è stato quello di racchiudere qui dentro un modo di vivere che ci racconta, non parlerei di mentalità che ormai è una parola usurpata e di cui si abusa, qui dentro, in questa mostra, c’è il modo di vivere nostro e speriamo delle generazioni future. Onestamente quando ci siamo trovati per organizzare questa serata non pensavo a una serata solo per ricordare Davide e Marco, la vedo più come una opportunità di averli qui con noi guardando avanti. L’idea ora è quella di tenere la mostra fino alla partita di domenica, senza dubbio ci piacerebbe fare qualcosa di permanente ma come ben sapete non siamo ben visti. La mia speranza senza dubbio rimane quella di poter fare una mostra permanente perché sarebbe bellissimo. Ci sono molti ragazzi a guardare questa mostra: la gente può dire quello che vuole, ma la verità è che la Curva Nord Piacenza rappresenta un posto dove tanta gente è cresciuta come persona, ha militato, ha imparato valori e credo onestamente che in questa città non ci siano esempi di aggregazione come noi»