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Pace fatta fra l'allenatore del San Corrado e l'arbitro offeso con insulti razzisti. «Errore mio, chiedo scusa»

Nella sede della società piacentina stretta di mano fra i diretti interessati di fronte ai massimi dirigenti arbitrali e ad Angelo Gardella, numero uno della federcalcio piacentina

Il momento ufficiale dura pochi minuti. Il tempo di un paio di fotografie e qualche dichiarazione veloce. Ma che fra Andrea Tosi e Daoru Dia sia tutto alle spalle si capisce quando i due si allontanano dai riflettori e rimangono a lungo a parlare da soli. «Voleva avere informazioni sul campo dove andrà ad arbitrare la prossima settimana» spiega il tecnico del San Corrado squalificato nove mesi “per gravi insulti razzisti” diretti proprio all’arbitro con cui adesso sta tranquillamente parlando.

Pochi istanti prima nella sede del San Corrado c’erano state le scuse ufficiali di fronte al presidente della società piacentina Cesare Rigolli, al numero uno degli arbitri Domenico Gresia e ad Angelo Gardella, delegato provinciale della Figc. Proprio Rigolli si è adoperato in prima persona per un incontro ufficiale, anche perché d fino a questa sera l’allenatore e l’arbitro non erano riusciti a parlarsi.

Andrea Tosi e Darou Dia San Corrado-2

«Ho sbagliato – ammette Tosi – e mi dispiace. E’ stato un attimo di rabbia che non deve capitare ma purtroppo è successo e per questo chiedo scusa. Alleno da anni ragazzi di tutte le etnie senza alcun tipo di problema, avrei voluto parlare subito con l’arbitro ma non c’è stata la possibilità, adesso per fortuna ci vediamo faccia a faccia e possiamo stringerci la mano direttamente. E’ stato un errore mio, non so davvero cosa sia successo anche perché sappiamo bene che senza arbitri non si può giocare e comunque il rispetto deve essere alla base di tutto».

Scuse immediatamente accettate dal giovanissimo Darou. «Per me la vicenda è alle spalle, amiamo tutti lo stesso sport ma a volte succedono episodi spiacevoli che vanno superati. Gli errori arbitrali capitano, anche io mi associo all’appello del nostro presidente Gresia: molti di noi sono giovani e alle prime armi, chiediamo a tutti il massimo della collaborazione». Caso chiuso, è bastato vedersi cinque minuti per sistemare tutto.

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