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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Dilettanti - Riccardo Sparzagni e i suoi primi 100 gol. «Il più bello? Al volo contro la Valtidone»

L'attaccante racconta le sue reti: «Il più fortunato? A Ziano con la Polisportiva Pontolliese. Avevo appena segnato di testa e Alberti mi colpì nel sedere con un rinvio»

Cento gol è una quota da festeggiare e ricordare. Li ha raggiunti bomber Riccardo Sparzagni, del Podenzano, con una doppietta domenica scorsa nel match contro la Turris. Un viaggio nella sua carriera - «una volta ero un attaccante veloce, oggi mi accontento del mestiere» - che snocciola aneddoti - «seguivo i dilettanti fin da piccolo, il mio idolo era Marco Ghizzoni storico bomber del Monticelli, quando c'era nuvoloso era immarcabile e quando c'era il sole preferiva stare in panchina» - e come tutti gli attaccanti vive per il gol: «Il primissimo nella scuola calcio della Pontolliese, lo ricordo perché piansi in quanto mia madre, che stava filmando la partita, si era distratta e aveva perso il gol».

Ricordi il primo dei 100 gol?
«In Promozione in un Meletolese-Valnure, tocco sotto misura su assist di Raffo. E’ il mio primo nei Dilettanti ma ricordo benissimo anche il primo in Seconda Categoria. Nel mercato invernale ero passato dal San Lazzaro alla Valnure, squadra che si giocava il campionato preceduta in classifica dalla Borgonovese allenata da mio padre. La prima partita fu proprio lo scontro al vertice. Fui buttato nella mischia al 90’, sul risultato di 0 a 0, allo scopo di perder tempo. Toccai solo un pallone…. Balzammo in testa alla classifica e lì rimanemmo fino alla fine del campionato. Queste sono quelle cose del calcio che non ti spiegherai mai».

Il più bello?
«Un gol incredibile al volo contro la Valtidone. Il più difficile lo feci però in un Castellana-Vistarino 4-0, un cucchiaio da fuori area non so come mi fosse venuto in mente di provarlo. In quella partita segnai tre gol, sono quelle giornate in cui ti riesce tutto».

Seconda Categoria, San Rocco - Podenzano 3-1, 10 novembre 2019

Il più fortunato?
«A Ziano con la Polisportiva Pontolliese. Avevo appena segnato di testa e Alberti (portiere dello Ziano) mi colpì nel sedere con un rinvio. Poi siamo stati compagni di squadra».

Com’è essere allenati dal padre?
«Abbiamo condiviso successi e sconfitte. Ci siamo divertiti. Sicuramente ha avuto più rogne lui, specialmente i primi anni. Poi la mia testa si è raffreddata e tutto è stato più semplice».

E un allenatore che ricordi volentieri?
«A Fittavolini sono molto legato, lo chiamo costantemente a qualsiasi orario e mi risponde sempre, Batman Sgorbati è senz’altro il più simpatico e la Pontenurese di Serioli è la squadra più forte in cui ho giocato e la sua Pontolliese è la più forte che ho affrontato. Porto nel cuore Giovanni Cordani, il mio primo allenatore, una persona speciale scomparsa prematuramente. Cito volentieri anche Macchetti con cui ho condiviso molto anni».

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