Calcio - La Libertas torna in campo 20 anni dopo
Ventanni dopo il denominatore comune è ancora il calcio. Hanno preso strade diverse, alcuni non si incontrano più da tempo, ma sono ancora uniti da quella maglietta che indossavano ogni domenica, da un campo su cui si sono allenati con la pioggia...
Ventanni dopo il denominatore comune è ancora il calcio. Hanno preso strade diverse, alcuni non si incontrano più da tempo, ma sono ancora uniti da quella maglietta che indossavano ogni domenica, da un campo su cui si sono allenati con la pioggia e con la neve e soprattutto dai tanti momenti condivisi con un unico obiettivo: divertirsi e provare a vincere con i colori della Libertas.
Quale modo migliore per festeggiare le stagioni che vanno dal 1990 al 1993 dei canarini se non organizzando una partita a calcio proprio sul Calamari con i protagonisti di quegli anni, sul prato in cui hanno macinato chilometri, sudato ma soprattutto esultato e gioito tutti insieme. Lo scatto ovviamente è solo un ricordo anche se quasi tutti hanno mantenuto una discreta forma fisica. La tecnica invece non si dimentica, cè un po di ruggine che non rende fluidi i movimenti ma il livello è comunque più che discreto. Anche perché qualcuno ancora oggi, a quarantanni suonati, è impegnato sui campi dei dilettanti. Quando la passione non ha età.
Si sono ritrovati in una ventina, chiamati a raccolta dal tecnico di allora, Stefano Galli, che a due decenni di distanza ha voluto ricordare stagioni ricche di entusiasmo in un calcio in cui veniva prima di tutto lamicizia e in cui ogni domenica era una sofferenza vera trovarsi sulle spalle un numero che andava dal 12 in avanti.
Molti si sono sfidati nella partita a calcio vinta dai giocatori con la maglia verde, in una partita terminata con le immancabili polemiche e gli inevitabili sfottò, qualcuno per impegni di lavoro o per condizioni fisiche non eccellenti (daltronde sono passati ventanni) ha raggiunto gli ex compagni a cena. Dove fra spiedini, salamella, costine e un superdolce, non propriamente una dieta da atleta, cè stato spazio per aneddoti, ricordi e tante risate. Oltre allimmancabile appuntamento al prossimo anno.
Quale modo migliore per festeggiare le stagioni che vanno dal 1990 al 1993 dei canarini se non organizzando una partita a calcio proprio sul Calamari con i protagonisti di quegli anni, sul prato in cui hanno macinato chilometri, sudato ma soprattutto esultato e gioito tutti insieme. Lo scatto ovviamente è solo un ricordo anche se quasi tutti hanno mantenuto una discreta forma fisica. La tecnica invece non si dimentica, cè un po di ruggine che non rende fluidi i movimenti ma il livello è comunque più che discreto. Anche perché qualcuno ancora oggi, a quarantanni suonati, è impegnato sui campi dei dilettanti. Quando la passione non ha età.
Si sono ritrovati in una ventina, chiamati a raccolta dal tecnico di allora, Stefano Galli, che a due decenni di distanza ha voluto ricordare stagioni ricche di entusiasmo in un calcio in cui veniva prima di tutto lamicizia e in cui ogni domenica era una sofferenza vera trovarsi sulle spalle un numero che andava dal 12 in avanti.
Molti si sono sfidati nella partita a calcio vinta dai giocatori con la maglia verde, in una partita terminata con le immancabili polemiche e gli inevitabili sfottò, qualcuno per impegni di lavoro o per condizioni fisiche non eccellenti (daltronde sono passati ventanni) ha raggiunto gli ex compagni a cena. Dove fra spiedini, salamella, costine e un superdolce, non propriamente una dieta da atleta, cè stato spazio per aneddoti, ricordi e tante risate. Oltre allimmancabile appuntamento al prossimo anno.