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Calcio giovanile

«Vogliamo concludere l'annata anche con le giovanili. Con i ragazzi abbiamo un dovere sociale»

Celso Menozzi, vicepresidente della Figc Emilia-Romagna: «Ne parleremo con le società, ma anche loro sanno che dobbiamo fare il possibile per consentire di proseguire l’attività, ovviamente in assoluta sicurezza»

«Con i ragazzi abbiamo anche un dovere sociale, dobbiamo fare il possibile per consentire di proseguire l’attività, ovviamente in assoluta sicurezza». Celso Menozzi, vicepresidente della Figc Emilia-Romagna, guarda avanti. Come per il calcio dilettanti anche quello giovanile non ripartirà prima del 2021, ma l’obiettivo è lavorare per riportare in campo anche i più piccoli. Non solamente per un discorso sportivo. «A molti di questi ragazzi stanno togliendo lo sport e la scuola in presenza, significa eliminare momenti di socialità importanti». Menozzi prosegue, per il momento in via informale, il contatto con i club del territorio «e anche le società sanno benissimo che quello delle giovanili è un discorso fondamentale e ad ampio raggio».

L’obiettivo è lo stesso del calcio dilettanti: «Vogliamo arrivare fino in fondo alla stagione attuale, ovviamente con le tempistiche che saranno consentite. Ma noi puntiamo a programmare anche le fasi regionali dei campionati, riservate a chi si qualificherà dai tornei provinciali».

Insomma, per il momento non è previsto nessun taglio e nessuna modifica delle varie formule, anche se ovviamente per avere un’idea definitiva bisognerà attendere e capire come evolverà il contagio sul territorio regionale.

«I campionati Elite – spiega Menozzi - dovranno procedere di pari passo con quelli dei dilettanti per una questione di concomitanze legate all’utilizzo delle strutture. Per le altre categorie ragioneremo, anche se attualmente speriamo di poter terminare la stagione in modo regolare, magari in ritardo rispetto ai tempi inizialmente previsti».

Per i dilettanti infatti si sta valutando la possibilità di sforare anche nel mese di luglio; per le giovanili in caso di necessità si potrebbe pensare di allungare leggermente un’annata che tradizionalmente termina, per la stragrande maggioranza delle squadre, nel mese di maggio.

«Ne parleremo con le società, sto già pensando come organizzare alcune riunioni via internet nelle prossime settimane. Vorrei attendere almeno quindici giorni per avere le idee un po’ più chiare sulle tempistiche, poi valuteremo come dividere i partecipanti, visto che stiamo parlando di oltre 400 club. Si potrebbe partire dagli Elite e poi seguire lo schema dei raggruppamenti provinciali: Piacenza, Parma e Reggio Emilia, quindi Modena, Bologna e Ferrara e quindi Ravenna, Rimini e Forlì».

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