«Per raggiungere le Olimpiadi bisogna saper sognare». Carini, Martinenghi e Pinzuti professori alla Vittorino

«Come si fa ad arrivare alle Olimpiadi partendo dalla Vittorino? Bisogna saper sognare». Giacomo Carini è biancorosso dalla nascita ma per un giorno lascia i panni di atleta per diventare professore e rispondere alle domande dei giovani nuotatori della società di via del Pontiere. insieme a lui ci sono altri due azzurri, Niccolò Martinenghi, bronzo nei 100 rana e nella 4x100 mista ai Giochi di Tokyo e Alessandro Pinzuti, bronzo agli Europei 2021 nella 4x100 mista.

Carini è il padrone di casa, è nato e cresciuto nella piscina che si trova a pochi metri da dove decine di ragazzi e ragazze lo guardano con ammirazione. Forse inizialmente anche un po’ a disagio in un ruolo inusuale, per lui che è abituato a far parlare principalmente i fatti. Ma piano piano i tre gli azzurri entrano nella parte e rispondono a tutte le curiosità dei giovani della Vittorino, nella giornata organizzata dai vertici biancorossi con in testa il consigliere delegato al nuoto Daniele Chiappini. Si parla di allenamento, di professionalità, di entusiasmo e di amicizie nate a bordo vasca che rimangono tali anche a distanza di anni.

«Bisogna ascoltare con attenzione quanto viene detto dagli allenatori - ha spiegato Carini - e prepararsi al meglio delle proprie possibilità tutti i giorni. Ma per ottenere qualcosa in più bisogna crederci sempre, perché volere è potere». Concetto ribadito anche da Martinenghi e Pinzuti. «Dovunque c’è una corsia ci si può allenare. Ed è necessario farlo quotidianamente con grande serietà, altrimenti i risultati non arrivano». Al termine, per tutti, foto e selfie insieme ai tra azzurri che saranno impegnati ai prossimi Mondiali di Budapest e agli Europei di Roma.

In mattinata gli azzurri si erano presentati alla Vittorino da Feltre per la parte ufficiale della giornata, accolti dal presidente della società Gianluigi Tedesco, dall’assessore allo sport Stefano Cavalli e da Gianni Ponzanibbio, tecnico biancorosso: tutti hanno ringraziato gli atleti per la disponibilità sottolineando l’importanza di incontro con atleti di questo spessore.