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Volley - Volpe (Elior): «Ci attendiamo un'accelerazione»

Dirigente, sponsor ma soprattutto tifoso. Lino Volpe, numero uno di Elior in Italia, forse non immaginava nemmeno di appassionarsi così tanto al volley quando fu coinvolto nel mondo della pallavolo da Guido Molinaroli. Adesso non manca mai un...

Dirigente, sponsor ma soprattutto tifoso. Lino Volpe, numero uno di Elior in Italia, forse non immaginava nemmeno di appassionarsi così tanto al volley quando fu coinvolto nel mondo della pallavolo da Guido Molinaroli. Adesso non manca mai un appuntamento di quella squadra che sente sua: sempre presente al PalaBanca, molto spesso sulle tribune anche in trasferta. Lo precisa più volte, lui si sente e parla da tifoso del Copra Elior, anche se non può negare che l’intervento economico della multinazionale che rappresenta sia consistente.

Dopo due giornate del girone di ritorno Piacenza è terza in classifica e in piena corsa in Challenge Cup. Però ha fallito il primo appuntamento della stagione, la qualificazione alla Final four di Coppa Italia. Qual è il bilancio fino a questo momento?
«Sostanzialmente positivo. In campionato - sono le parole di Volpe - siamo dietro la coppia Trento-Macerata, risultato per niente negativo. Però non posso negare che ci aspettiamo un nuovo scatto da parte della squadra, che ci permetta di restare ai vertici fino all’ultimo pallone. Come sponsor ci siamo impegnati in maniera consistente, per creare una formazione competitiva e in grado di recitare un ruolo da protagonista. Ci aspettiamo delle soddisfazioni commisurate agli sforzi. Nel complesso il voto del primo quadrimestre è positivo, in attesa di una decisa accelerazione che porterà alla pagella di fine anno».

Dopo quasi cinque mesi è possibile capire dove potrà arrivare il Copra Elior al termine del campionato? Quali sono realisticamente gli obiettivi per la stagione?
«Come minimo chiudere nelle prime quattro. E non intendo in regular season; la rosa a disposizione del tecnico ha le potenzialità per giungere almeno in semifinale, se il cammino dovesse interrompersi prima la stagione non sarebbe valutata positivamente».

Finire al terzo posto la stagione regolare vorrebbe dire molto probabilmente qualificarsi per la Champions League, considerato che tutti danno per scontato una finale Trento-Macerata.
«E perché mai noi dovremmo pensare che sia già tutto deciso e che lo scudetto se lo giochino Itas e Lube? Quando in squadra hai campioni del calibro di Zlatanov, Fei, Simon, De Cecco, solo per citarne alcuni, non parti battuto contro nessun avversario. Poi, sia chiaro, puoi anche terminare la stagione regolare al quinto posto, ma me la voglio giocare fino in fondo, in ogni appuntamento e in ogni partita. A Trento, per fare un esempio, siamo stati sconfitti 3-1 ma la differenza fra le due formazioni non mi è sembrata enorme».

Fino a qualche settimana fa il presidente Molinaroli ha sempre posto come termine ultimo del progetto volley il 2014, data di scadenza del mutuo per il PalaBanca. Adesso si sta discutendo per un rinnovo fino al 2017, significa che proseguirete insieme più a lungo?
«Un impegno di sponsorizzazione come quello che stiamo portando avanti insieme a Copra è molto rilevante. Per il momento noi garantiamo la nostra collaborazione fino al 2014, e vi assicuro che non è poco; fare discorsi più a lungo termine vorrebbe dire avanzare promesse generiche. Questo non significa che se il progetto dovesse proseguire noi ci tireremmo sicuramente indietro, però al momento garantiamo di arrivare fino alla fine della prossima stagione. Poi si vedrà».

La minaccia di Molinaroli di chiudere nel 2013, annunciata quando il “caso Simon” sembrava lontano dall’essere risolto, è definitivamente dimenticata?
«Questo dovete chiederlo a Molinaroli, io sono solo uno sponsor. La mia idea? Il presidente sta facendo riflessioni intelligenti e articolate; il volley è uno sport importante e ha costi consistenti, ma non assicura la visibilità che possono avere il calcio ma anche, ad esempio, il basket. Non è un caso che imprenditori di assoluto spessore come Benetton e Mezzaroma si siano ritirati dalla pallavolo ma non da altre discipline. Attenzione, non fraintendete quanto sto dicendo: il mio non vuole assolutamente essere un “de profundis” per la pallavolo a Piacenza, questo deve essere lampante e voglio sottolinearlo molto bene, ma una riflessione seria va fatta».

Ha parlato del calcio. Il marchio Elior compare sulle maglie della Lupa Piacenza, società ambiziosa che attraverso la famiglia Gatti ha stretti contatti anche con la pallavolo. Qualcuno pensa che nelle prossime stagioni potreste entrare in modo più consistente nel calcio, soprattutto se la squadra dovesse trovare posto fra i professionisti. C’è qualcosa di vero?

«Escludo categoricamente un nostro inserimento nel calcio. Lo dico in modo deciso perché non voglio che ci sia alcun equivoco. La sponsorizzazione attuale è una situazione estemporanea che stiamo portando avanti molto volentieri ma per un discorso locale. Il nostro impegno nello sport è legato all’aspetto sociale, alle scuole, all’alimentazione, tutte situazioni che con il volley possiamo sviluppare, con il calcio no».

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