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Volley - Ecco Luburic: «Io il nuovo Atanasijevic? Speriamo»

«Io il nuovo Atanasjievic? Perché no. Mi piacerebbe davvero, perché stiamo parlando di un grandissimo giocatore, ma dipenderà tutto da come lavorerò e come riuscirò a crescere». Drazen Luburic sa che a Piacenza tutti si aspettano...


«Io il nuovo Atanasjievic? Perché no. Mi piacerebbe davvero, perché stiamo parlando di un grandissimo giocatore, ma dipenderà tutto da come lavorerò e come riuscirò a crescere». Drazen Luburic sa che a Piacenza tutti si aspettano molto da lui. Perché ha un ruolo delicato, l’opposto, e anche perché per farlo arrivare in biancorosso, come spiega il presidente Guido Molinaroli «abbiamo impiegato un po’ di tempo, lo abbiamo corteggiato a lungo e siamo convinti di aver fatto la scelta giusta». Va oltre il massimo dirigente: «Sarà una delle sorprese del campionato». Per lui, come spiega l’amministratore delegato Roberto Pighi, «garantiscono il nostro coach Giuliani e il direttore sportivo Cottarelli. Abbiamo investito parecchio in questo ragazzo e siamo sicuri che avremo delle ottime risposte».

Intanto Drazen si presenta ufficialmente nella sede di Decathlon di fronte a Giacomo Assenza, responsabile degli sport collettivi, che sottolinea la prosecuzione dell’accordo con Lpr volley che dura dal 2011. «Abbiamo allestito l’area giochi per bambini al PalaBanca e premiato varie volte il miglior giocatore del match. Ma tante sono ancora le iniziative in programma, come lo sconto del 5 per cento su tutta la spesa degli abbonati Lpr fino al prossimo 30 ottobre». Non è finita, perché Decathlon è vicina anche alle squadre del settore giovanile, rappresentate da Maurizio Moia presidente del Piace volley.
Poi tutti i riflettori sono per Luburic, uno che parla poco e preferisce dimostrare con i fatti quanto potrà contare per la nuova Lpr. «Dopo quattro stagioni a Novi Sad - spiega grazie a Luca Tencati nell’insolita veste di traduttore - per la prima volta esco dal mio Paese per un’esperienza all’estero. Il primo impatto è molto positivo; la struttura è buona, si lavora bene e da quel poco che sono riuscito a vedere anche la città è molto carina. Sono sicuro che è la realtà giusta per crescere. Tecnicamente? Mi piace picchiare forte, ma nel volley ci vuole la giusta dose di potenza sommata alle qualità tecniche». Chiusura sugli esempi da seguire e sul giocatorl a cui si ispira. Che, a sorpresa, non è il connazionale Atanasijevic: «Aleksandar è uno dei migliori opposti al mondo, mi piacerebbe imitarlo. Ma comunque il mio esempio è il tedesco Schops». Va bene lo stesso.

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