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I nipoti con il nonno, l'applauso dei piacentini. Il Giro d'Italia ha sempre un gran fascino su Piacenza

Tantissimi i piacentini ai bordi della strada tra Monticelli e Castelsangiovanni

Il passaggio del Giro tra viale Dante e via Conciliazione non dura che qualche brevissimo minuto: prima le moto e le auto dell’organizzazione poi, infine l’arcobaleno di ciclisti e ammiraglie. C’è però chi cerca la posizione ideale per uno scatto già almeno mezz’ora prima del previsto passaggio dei corridori.
«Ma quanto ha la fuga?»
La domanda rimbalza da una parte all’altra della strada: i più attrezzati con smartphone e diretta streaming alla mano calamitano l’attenzione segnalando l’arrivo dei fuggitivi a Mortizza. Qualcuno stima il tempo necessario, altri lo contestano ribadendo che «ci metteranno sicuramente meno, tal dig me».
Proprio mentre al tavolino del bar si tagliano due fette di salame e dai balconi c’è chi si affaccia spalancando le finestre transita il manipolo dei fuggitivi che scatena un dibattito piuttosto sentito tra barbiere e clienti.
«Arrivano da soli a Stradella?»
«Ma sì dai, hanno un quarto d’ora»
«Eh ma non si sa mai».

Si torna ad aspettare in una dimensione di attesa che solo il Giro riesce a creare: il distacco del gruppo di circa quattordici minuti sembra essere ben più ampio, concede il tempo di bere un bicchiere, sorseggiare un caffè e considerazioni sulla classifica generale dopo il momento di difficoltà della Maglia Rosa di ieri. Il tutto in un misto di dialetto ed italiano che avvicina le diverse generazioni presenti.
«Lo vince Bernal»
«Ormai è fatta»
«Ma quel Yates lì va forte, il colombiano deve stare all’occhio»
«E Caruso? Va forte in montagna?»
Altre due moto annunciano il prossimo passaggio del gruppo. Il treno si distende tra gli spartitraffico allungandosi e concedendo qualche istante in più di meraviglia. A tirare c’è la solita Ineos con il solito Ganna, poco più dietro proprio Bernal. Prima di Sagan, Evenepoel si è ritirato.
«Nonno, nonno la maglia rosa! L’ho vista!»
Un anziano signore fa salire la nipote in bici mentre sfilano le ammiraglie. Sorride mentre si avvia verso casa. Al bar nel frattempo si stappa: ma questo è un altro giro.
A Stradella ha vinto Bettiol, in rimonta negli ultimi 5 chilometri sulla fuga del francese Cavagna.
 

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