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Fusione, Scorsetti: «Dopo Pasqua la mia proposta»

Il Pro Piacenza è diventata la terza società piacentina ad accedere ad un campionato professionistico. Il presidente Domenico Scorsetti, intervistato da Sportpiacenza.it durante il day after la grande gioia, è comprensibilmente raggiante: «Sono...

Il Pro Piacenza è diventata la terza società piacentina ad accedere ad un campionato professionistico. Il presidente Domenico Scorsetti, intervistato da Sportpiacenza.it durante il day after la grande gioia, è comprensibilmente raggiante: «Sono ancora incredulo, abbiamo fatto una grande impresa che voglio dedicare alla città di Piacenza. Questa città, per la storia che ha, merita di avere palcoscenici professionistici». Però, al di là dell’euforie per il meritato successo, a fare tanto rumore sono le dichiarazioni del patron rossonero che, di fatto, lanciano un chiaro messaggio di collaborazione al Piacenza (leggi qui).

L’INCONTRO CON I GATTI – Notizia circolata in città nelle ultime settimane, e finalmente resa ufficiale, è quella di un incontro interlocutorio con i fratelli Gatti avvenuto alla fine di marzo. «Con i signori Gatti ci siamo incontrati e abbiamo già avuto una chiacchierata su questo argomento – conferma Scorsetti – da allora però non ci sono stati altri sviluppi. Quello che posso dire è che personalmente ho un’idea per la quale lavoreremo da dopo Pasqua. Noi la proporremo, poi se le volontà e i propositi delle parti in causa dovessero collimare noi ne saremmo sicuramente soddisfatti». Anche l’assessore Cisini, in un’intervista di alcuni giorni fa, ha annunciato l’apertura di un tavolo tra le società Piacenza, Pro Piacenza e Fiorenzuola con l’obiettivo di sondare il terreno. «Come Pro Piacenza – ha proseguito Scorsetti – coglieremo sicuramente l’invito dell’assessore Cisini, lo riteniamo doveroso. In quella sede esporremo le nostre idee e proposte, poi sappiamo benissimo che passare dalle parole ai fatti non sarà semplice e ripeto: per poter realizzare le cose è necessario che le idee collimino. L’idea, comunque, è quella di un progetto triennale in grado di coinvolgere l’intera città di Piacenza».

UNIRE LE FORZE - «Per il futuro, magari non subito ma sicuramente un domani, non vedo altra strada se non quella di unire le forze in un’unica, grande squadra di Piacenza – ha detto Scorsetti – del resto anche la federazione, con la ristrutturazione epocale dei campionati che sta conducendo, sta dettando la strada in questo senso. Per non parlare della situazione economicamente difficile che c’è in Italia in questo momento; è inutile negarlo: il calcio è cambiato e i magnati non esistono più, per cui la strada maestra è quella di mettere da parte le ambizioni personali per realizzare qualcosa di più grande e ambizioso». Secondo il presidente rossonero, inoltre, ne gioverebbero gli indotti provenienti dagli sponsor: «Piacenza è una città viva e con tante aziende che potrebbero partecipare come sponsor. E’ chiaro che, con due realtà differenti, si disperdono energie che insieme potrebbero avere una grande forza. E poi, credo che un’unione attirerebbe tanti altri potenziali partner che al momento, indecisi su quale delle due squadre sponsorizzare, per non fare torti decidono di non appoggiare nessuno». Ma è davvero realizzabile tutto questo? In passato certi esperimenti hanno dato pochi frutti. «Credo che questo sia uno dei nodi, ma anche che sia un ostacolo superabile. Anche in questo senso ho qualche idea da mettere sul tavolo, vedremo se si riuscirà a creare un’unità d’intenti».

LA GRANDE GIOIA - «Al di là di tutto – dice con soddisfazione il Presidente - c’è ancora tanto tempo per parlarne e adesso è il momento di godersi la grande impresa compiuta. Noi volevamo vincere, ma di certo non ci aspettavamo di farlo in questo modo, oltretutto nel girone della serie D più difficile ed equilibrato dei nove presenti. Ad inizio anno – ricorda – avevamo due obiettivi che abbiamo centrato in pieno: vincere il campionato e riempire il Siboni. Li abbiamo realizzati entrambi e questo mi riempie d’orgoglio. Mi ricordo – sorride - che a Gozzano, all’inizio dell’anno, in trasferta eravamo in nove, compreso il cane di Bruno Giglio. Nelle ultime uscite invece molto più pubblico ha iniziato a seguirci e questo sottolinea il buon lavoro fatto. L’immagine più bella? La rovesciata di Pasaro a Gozzano, da lì è iniziata la nostra cavalcata verso la vittoria».
Marcello Astorri

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