Serie D - Piacenza ed Este: due squadre stanche

Il Piacenza si giocherà il suo futuro sotto le stelle. Alle ore 20 di mercoledì sera affronterà allo stadio Garilli il temibile Este di mister Gianluca Zattarin, che ha battuto l’Abano per 3-1 nel primo turno dei playoff. Una sfida non facile per la squadra di De Paola che dovrà riprendere da dove aveva lasciato appena 10 giorni prima, quando aveva affrontato proprio l’Este nell’ultima giornata di campionato pareggiando per 0-0.

CAMMINO - I precedenti in campionato non sono proprio a favore dei biancorossi. Se infatti in casa dei veneti è finita con un pareggio tra gli sbadigli, all’andata i ragazzi di Zattarin passeggiarono, vincendo per 1-4, sulle macerie del Piacenza di Monaco. Da allora è passato un girone intero. Sulla panchina del Garilli si è insediato De Paola ed è iniziata una rincorsa formidabile, fatta di tanti punti (41) e speranze sempre maggiori di un buon piazzamento nei playoff. L’Este, invece, che nel girone d’andata si era segnalata tra le rivelazioni del torneo, nella fase discendente ha accusato una flessione conquistando 30 dei 67 punti totalizzati nell’intera stagione. Il finale, poi, non è stato certo uno dei momenti migliori: solo 3 punti nelle ultime 4 gare. La vittoria con l’Abano nel primo turno dei playoff è arrivata dopo oltre un mese di digiuno. Insomma, se il Piacenza è stanco e fiaccato dalla lunga rincorsa, anche l’Este non è propriamente al top della condizione.

QUALITA’ - Zattarin è un tecnico che pratica un calcio offensivo. La sua disposizione in campo preferita è il 4-4-2 che, tuttavia, tiene gli esterni molto alti e in alcuni frangenti può sembrare uno sbarazzino 4-2-4. Gli elementi di maggiore spicco? Rondon e Rubbo. Il primo è un trequartista dal grande spessore balistico. Come tipologia di giocatore, tanto per citare qualcuno noto ai piacentini, somiglia a uno Zanardo. Svaria su tutto il fronte offensivo, sforna gol (19 fin qui, tra campionato e playoff) e assist in quantità per i compagni. Il secondo, Alberto Rubbo, è un centrocampista che abbina qualità e quantità. E’ un ottimo tiratore da fuori e ha grande abilità negli inserimenti, caratteristiche che traspaiono nel suo bottino personale di 10 reti (l’ultima nel playoff con l’Abano). Altro giocatore di grande valore è l’under Andrea Beghetto, classe 1994, imparentato con Luigi Beghetto (è il cugino del padre), vecchia gloria biancorossa. E’ un jolly di fascia che quest’anno ha messo a segno 12 gol ed è il rigorista della squadra. Con l’Abano non c’era, probabilmente non ci sarà nemmeno a Piacenza, ma è sicuramente una delle tante gemme dei padovani. L’Este è anche la squadra di Emiliano Bonazzoli, ex giocatore di serie A, che a inizio maggio ha lasciato la squadra per accettare la proposta americana del Miami Fusion (Major League Soccer).

DEBOLEZZE - Zattarin dispone di un ottimo attacco. Ma proprio perché proteso all’offensività, l’undici veneto finisce per subire troppe reti. Quarantuno volte Lorello ha dovuto raccogliere la palla dal sacco: una media superiore ad un gol preso a partita. Punto a favore del Piacenza, inoltre, potrebbe essere il riposo più lungo: Rondon e compagni hanno giocato una partita impegnativa solo domenica scorsa. Chi sarà il favorito? difficile da dire, regna l’equilibrio assoluto sia sul piano delle forze in campo che a livello di salute generale.

QUI PIACENZA - Assente forzato Ruffini (sulla via del recupero Girometta) De Paola non dovrebbe portare troppi cambiamenti. In particolare in porta potrebbe tornare Tarolli (o esordire dal primo minuto Cabrini?) soluzione che permetterebbe l'impiego di una difesa con Zagnoni a sinistra, Tarantino a destra e la coppia Colicchio-Di Maio nel mezzo. A centrocampo Montanari è in vantaggio su Mauri con Corso e Saber, in attacco Volpe e Lisi a supporto di Bertazzoli. La variante è una squadra con Di Graci in porta, Cifarelli a sinistra in difesa e Mauri in mediana. Si gioca mercoledì sera alle 20 allo stadio Garilli. Leggi qui il programma dei playoff e il prezzo dei biglietti.
Marcello Astorri