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Piacenza, via la maschera: questa squadra è da playoff

Sognare non costa nulla e la vittoria del Piacenza contro il Como ha definitivamente sdoganato la parola playoff; attentamente mai pronunciata finora da Franzini ma che, col passare delle domeniche, si è rafforzata nei pensieri dei tifosi. Per il...

Sognare non costa nulla e la vittoria del Piacenza contro il Como ha definitivamente sdoganato la parola playoff; attentamente mai pronunciata finora da Franzini ma che, col passare delle domeniche, si è rafforzata nei pensieri dei tifosi. Per il Piacenza dopo 12 giornate si aprono scenari nuovi, come abbiamo scritto nel commento dopo la vittoria di lunedì sera gli emiliani ora non corrono più per la salvezza - obiettivo di inizio stagione - piuttosto dovranno cercare il loro posto nei playoff. E se le prime due posizioni probabilmente saranno un affare tra Alessandria e Cremonese, è altrettanto vero che dal terzo al decimo (tante se ne qualificano al primo turno) tutto è possibile a partire proprio dalla sfida di domenica con l’Arezzo, formazione che è lì sul terzo gradino del podio appaiata ai biancorossi.

AREZZO - La gara dirà molto sul futuro del Piacenza, potrebbe consegnargli i galloni ufficiali di terza forza del campionato in modo tale da poter ambire a entrare nelle prime cinque, oppure gettare acqua sul fuoco riconsegnandoci una squadra non ancora pronta per questo tipo di sfide. Il calendario aiuta gli emiliani, dopo Arezzo c’è un trittico di partite tutte al Garilli, due contro Giana Erminio e Racing Roma, nel mezzo il Pro Piacenza che di fatto è in trasferta ma nella realtà si giocherà in casa. Tornare da Arezzo con una vittoria significherebbe fiondarsi nei prossimi tre match con la possibilità di rinforzare la posizione di classifica.



PREGI E DIFETTI - Alla base c’è sempre il lavoro di Franzini, bravo a plasmare la squadra a sua immagine e somiglianza: pochi concetti ma semplici e applicabili, molta strategia ma sempre nel rispetto dei giocatori che ha a disposizione, senza inventarsi nulla. Poi ci sono le scommesse vinte: Agostinone è una certezza a sinistra - garantisce corsa, qualità e cross - Pergreffi è diventato un punto fermo nel pacchetto centrale e a destra c’è addirittura la doppia scelta tra Sciacca, quando servono doti più difensive, o Di Cecco se occorre spingere. Razzitti magari non è il bomber auspicato dalla tifoseria, anche lui però ha un peso notevole in termini di lavoro sporco e i gol sono 5. I difetti della squadra sono alcuni passaggi a vuoto come contro la Carrarese o il Tuttocuoio, quando il Piacenza deve fare la partita a volte va in difficoltà; inoltre ci sono pochi ricambi a disposizione.



DA RECUPERARE - Prima di pensare al mercato di gennaio il Piacenza deve guardarsi in casa per recuperare e sfruttare quanto c’è a disposizione. Gianluca Barba negli ultimi due anni è stato decisivo per la salvezza del Pro Piacenza, oggi al Piacenza sta facendo fatica ed è il primo su cui Franzini deve lavorare perché, come ha detto nel post Como: «Sono contento di lui ma so che può dare di più». Altro tassello da recuperare, e in fretta, è Mario Titone, prima di pensare a cedere il giocatore sarebbe meglio tentare di rigenerarlo perché può dare molto alla causa sia in termini di vivacità sia in zona gol. Stesso discorso per l’esterno Alessandro Castellana uno dei migliori giovani nel ruolo nella passata stagione e magari con due innesti mirati a gennaio questo gruppo può provare ad arrivare fino in fondo: d’altronde sognare non costa nulla, al massimo solo qualche rimpianto.

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