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Piacenza verso un altro ribaltone societario: pronta a entrare entro dicembre una cordata piacentina

Il presidente Pighi vuole lasciare. All'orizzonte ci sarebbe una cordata di imprenditori piacentini guidati dall'ex Marco Gatti, insieme a loro ci sarebbe anche un investitore americano (ma solo sul settore giovanile) e uno di Como con affari in Svizzera. Verso il divorzio con il dg Marco Scianò

Iniziano le manovre in casa Piacenza per andare a completare una mezza rivoluzione iniziata già da diverse settimane dopo il naufragio del progetto legato alla rifondazione voluta in estate. Le prime avvisaglie c’erano già state con l’improvviso ritorno - sebbene mai in un ruolo ufficiale - dell’ex presidente Marco Gatti (lasciò la maggioranza a Pighi nel maggio 2020) che aveva portato con sé anche il rientrante direttore sportivo Luca Matteassi: «Ringrazio Gatti per aver favorito, anche economicamente, il ritorno di Matteassi» furono le parole precise di Pighi nel giorno della presentazione.
Parole che certificavano una notevole sterzata (Scianò tornò dopo due anni a fare il direttore generale) a cui non si diede troppo peso a causa di una delicatissima situazione di classifica.
Nella giornata di ieri è arrivata la seconda precisazione di Pighi che, nella trasmissione locale Zona Calcio, ha messo “nero su bianco” la sua volontà di andarsene dalla società entro la data del 31 dicembre e come trattative siano a buon punto con un imprenditore americano, uno svizzero e la famosa cordata piacentina di cui avevamo parlato in questo articolo (leggi qui).

In realtà, da quanto risulta, queste tre piste non correrebbero parallele, ma sarebbero intersecate tra loro per formare un solo e unico pool capace di rilanciare ambizioni e progetti di un club che, pareggio di bilancio a parte, ha costruito quasi nulla nell’ultimo decennio. La base di partenza sarebbe dunque questa cordata di piacentini, tutta da decifrare e ci sarebbero al lavoro Marco Gatti e Luca Matteassi. A questi si unirebbe il famoso imprenditore americano che, tuttavia, non entrerebbe nel Piacenza con una quota di maggioranza e milioni freschi come lasciato intendere da Pighi, piuttosto sarebbe interessato a una semplice e minima partecipazione legata al settore giovanile. C’è infine “lo svizzero” che svizzero non è, ma è della zona di Como con uffici e interessi a Lugano, e anche questa pista sarebbe da ricondurre alla famiglia Gatti. Insomma, il gruppo c’è, però il tutto appare ancora in alto mare, almeno negli accordi formali, e il tempo stringe.

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