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Piacenza verso l'esordio al Garilli col Villa Valle. Maccarone: «C'è gran voglia, non ci regaleranno niente»

Fischio d'inizio al Garilli (ore 15), qualche minuto prima in tribuna sarà svelata la targa in memoria del presidente Stefano Gatti. Abbonamenti sopra a quota mille, Corradi out. Rientrano Gerbaudo e Artioli, ma Bachini e Andreoli danno garanzie. BigMc: «Ndoye? Farà sempre meglio»

Alla vigilia dell’esordio al Garilli del Piacenza domenica contro il Villa Valle (ore 15) colpiscono l’entusiasmo del tecnico Massimo Maccarone («c’è gran voglia di giocare davanti al nostro pubblico e in questo stadio») e il monito: «Ho sempre detto che la difficoltà maggiore è di incontrare avversari che danno il 110 per cento pur di batterci, voglia che addirittura si amplificherà quando giochiamo in casa perché tutti vogliono superare il Piacenza al Garilli».
Insomma, a poco più di 24 ore dalla seconda di campionato il tecnico tiene alta l’allerta, recupera Gerbaudo e Artioli che hanno scontato le rispettive squalifiche, ma perde Corradi (problema al polpaccio), Castro e Iob.
«Il Villa Valle è una squadra strutturata che dispone di due attaccanti, Siani e Ferrari, di livello per la categoria e mi aspetto una gara dove sarà difficile tenere dei ritmi alti, il gran caldo non aiuta. L’abbiamo visto domenica a Ciserano e anche mercoledì in Coppa, inoltre nessuno ci regalerà nulla soprattutto al Garilli. Per quanto ci riguarda “buona la prima”, il successo di Ciserano ci ha dato morale e fiducia sebbene ci siano ancora diverse cose da migliorare: la prima di campionato è sempre un “trappolone” ed è un attimo sbagliarla».

Proprio sulla vittoria di Ciserano si torna. «L’abbiamo giocata in emergenza a centrocampo, negli ultimi 20 minuti avevamo un solo giocatore di ruolo, Andreoli, per il resto erano tutti adattati come Canale oppure D’Agostino che tornava ad aiutarci fin davanti alla difesa. Bene quindi per lo spirito di gruppo che ha animato la squadra, abbiamo dimostrato di sapere reagire subito agli avversari e anche di saper reggere nei momenti di difficoltà. Per il resto siamo ancora un cantiere su cui lavorare, in particolare dobbiamo imparare a rimanere più altri come squadra e non è una questione di giocatori. E’ vero, siamo offensivi, ma i nostri attaccanti sono i primi difensori e viceversa».

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