Piacenza, sulle montagne russe hai smarrito il gol. Il punto

IL PROBLEMA RIMANE IL GOL. Fare gol rimane il problema principale del Piacenza, i numeri stanno lì a testimoniarlo: 9 reti in 10 partite, peggio dei biancorossi hanno fatto solamente Gavorrano, Cuneo e Alessandria. Una situazione figlia di tre turni consecutivi - contro Pontedera, Viterbese e Pisa - senza aver segnato una sola volta. Se si fa il parallelo con l’anno scorso, a questo punto la squadra di Franzini aveva già un bottino di 15 gol. Vedendo le altre statistiche, l’aspetto più positivo è che le 9 reti siano state segnate da 7 marcatori diversi: segno che il gol può potenzialmente arrivare da più interpreti. Per il ruolo di capocannoniere della squadra, invece, c’è un pari merito tra Niccolò Romero (2 gol) e Tommaso Morosini. Per risolvere il problema del gol la società ripone grandi speranze nel rientro di Simone Corazza (è quasi pronto, forse può giocare già domenica col Prato) e fa bene perché è un giocatore di grande qualità, ma almeno inizialmente, in ogni caso, non si potrà pretendere la Luna. Franzini, dal suo canto, per rompere il sortilegio potrebbe varare contro il Prato un tridente dall'inizio composto da Zecca, Romero e Nobile.

LA DIFESA: LA QUINTA PIÙ SOLIDA DEL CAMPIONATO. Se l’attacco è poco prolifico, molto più positiva è la valutazione che si può fare per la difesa. Con le 10 reti al passivo, infatti, quella del Piacenza è la quinta meno battuta dietro a Pisa (la migliore, solo 3 gol incassati), Livorno, Siena e Monza. Questo è un reparto che si regge sulle importanti conferme di Jacopo Silva e Antonio Pergreffi, l’innesto di elementi esperti come Francesco Bini e Alessandro Bertoncini oltre a quel  fenomeno per la categoria che è il portiere Ermanno Fumagalli, finora di gran lunga il migliore di questo inizio di stagione. Qui a conti fatti è dove la società ha operato meglio in sede di mercato, partendo da un nocciolo consolidato per poi arricchire e dare alternative di pari valore.