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Piacenza - Stefano Franchi: «Questa piazza mi carica»

Uomo squadra per carisma e mentalità. Trascinatore in campo per qualità tecniche e completezza. Stefano Franchi è uno dei migliori acquisti del mercato estivo del Piacenza, arrivato per giocarsi un posto da titolare largo a sinistra nel tridente è...

Uomo squadra per carisma e mentalità. Trascinatore in campo per qualità tecniche e completezza. Stefano Franchi è uno dei migliori acquisti del mercato estivo del Piacenza, arrivato per giocarsi un posto da titolare largo a sinistra nel tridente è ben presto diventato un punto fisso dell'attacco biancorosso: poche parole e molte prestazioni con due reti in quattro partite e una media voto in pagella superiore al 7.
L'attaccante bresciano inoltre è la freccia più preziosa nella faretra di Franzini perché è in grado di ricoprire tutti e tre i ruoli in fase offensiva, oltre al bagaglio tecnico e di esperienza che porta con sé avendo già giocato in piazze importanti come Mantova e avendo già vinto la Serie D col Pro Piacenza. Proprio nella squadra rossonera, neo promossa in Lega Pro, non venne riconfermato nel 2014 a causa della rottura dei legamenti del ginocchio e la sua carriera ripartì, nella passata stagione, al Ciliverghe, avversario del Piacenza domenica prossima sul campo di Castiglione.
«Devo tanto al Ciliverghe - ci spiega l'attaccante biancorosso - perché nella passata stagione mi hanno preso un mese dopo l'operazione al ginocchio credendo in me, per questo posso solo ringraziarli ed essergli riconoscente».

Ora c'è il Piacenza, che è partito a razzo mettendo in chiaro le proprie ambizioni.
«Attenzione che abbiamo giocato solo cinque partite su 38, la stagione è lunga e ricordiamoci che il girone lombardo è da sempre equilibrato. Qui si può davvero vincere con la seconda in classifica e dopo sette giorni perdere con l'ultima, nessuno ti regala nulla».

La ricetta qual è?
«Non abbassare mai la guardia come stiamo facendo ora cercando di mantenere il più possibile una mentalità operaia».

D'accordo sulle grandi quattro, Piacenza, Lecco, Seregno e Monza, che si giocheranno il campionato?
«Onestamente sono sempre stato della politica di guardare solo ed esclusivamente in casa mia, senza badare a cosa fanno gli altri. Noi abbiamo un obiettivo davvero importante, che rappresenta una città intera, sappiamo di essere un'ottima squadra che ha grandi margini di miglioramento quindi non mi interessa la forza degli avversari perché lo siamo anche noi».

Questo obiettivo "davvero importante" alla fine rischia di logorare mentalmente?
«Io per primo, ma credo che sia così anche per i miei compagni, penso che nella vita sia meglio dover lottare per raggiungere un obiettivo importante. Perciò la vivo bene questa situazione, è ovvio che i risultati positivi aiutano nel processo di maturazione».

Arriveranno momenti difficili?
«Spero di no, ma potrebbero essercene e lì non dovremo fare drammi. Con l'aiuto dei nostri tifosi supereremo ogni ostacolo, la tifoseria ha capito che questa squadra dà l'anima in campo».

Ha avuto un inizio di stagione scintillante: il segreto?
«Sicuramente la piazza è elettrizzante e mi dà una carica incredibile, poi sono aiutato dal fatto che ho già lavorato con Franzini e altri compagni quindi l'inserimento nei meccanismi di gioco è stato piuttosto semplice».

Difesa ermetica, centrocampo muscolare, attacco imprevedibile. Dove sta la reale forza di questo Piacenza?
«Nel gruppo e nella panchina. La differenza la fanno le nostre riserve che vi assicuro sarebbero titolari fissi in tutte le altre squadre del girone e non solo».

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