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Piacenza - Società e tifosi ai ferri corti

Il giorno dopo è quello che serve a leccarsi le ennesime e profonde ferite in casa Piacenza anche se, all'orizzonte, sembra che il post partita contro il Caravaggio possa portare con sé delle pesanti ripercussioni sulla programmazione futura...

Il giorno dopo è quello che serve a leccarsi le ennesime e profonde ferite in casa Piacenza anche se, all'orizzonte, sembra che il post partita contro il Caravaggio possa portare con sé delle pesanti ripercussioni sulla programmazione futura. Intanto i fatti, che poi sono due. L'ingresso di alcuni tifosi nella zona spogliatoio, dove sono state prelevate le maglie da gioco al grido «questa non la mettete più perché la disonorate» e successivamente lanciate in aria, potrebbe portare a conseguenze sia per tifosi stessi sia per il club, ma qui bisognerà aspettare il comunicato di mercoledì della Lega. Secondo: le dimissioni di Gianni Rubini sono state confermate, ora tocca alla società decidere se accettarle o meno e su questo c'è ancora il riserbo. La dirigenza biancorossa ha deciso di non rilasciare dichiarazioni alla stampa, ma ci tiene a precisare che questa non è un misura contro i media «ma solamente la volontà di far sbollire il momento», specificando attraverso una nota che «sarà il presidente stesso, nelle prossime settimane, ad esprimere un'attenta valutazione della situazione». Quindi si ritorna all'inizio e alla conferma che sia Marco sia Stefano Gatti sono profondamente feriti da quanto successo domenica pomeriggio.

Facendo un passo indietro è interessante tornare ai fatti ai quali abbiamo assistito. Pochi minuti dopo il fischio finale un gruppo composto da una cinquantina di tifosi si è radunato all'esterno del parcheggio privato dello stadio. La società ha proibito l'ingresso, tuttavia alcuni funzionari della Questura hanno accettato - per tenere calmierata la situazione - la richiesta, di una delegazione di tifosi, di avere un confronto con la squadra, il tecnico Viali e il presidente Marco Gatti. Sono entrate cinque persone, dopodiché, in pochi attimi, la situazione è degenerata. I tifosi rimasti fuori dalla zona Tribuna hanno varcato l'ingresso del parcheggio dirigendosi verso la cancellata di ferro che separa la zona antistante agli spogliatoi dal parcheggio privato. Gli steward hanno tentato di chiudere il passaggio ma la forza della massa ha avuto il sopravvento e ci si è ritrovati con i tifosi davanti alla rampa di scale della Tribuna. A questo punto non è che sia successo granché - per la verità nulla -, è comprensibile la paura dei presenti ma non ci sono stati atti di violenza. Nonostante l'apparente calma, però, un gruppo di ultras è entrato dentro lo spogliatoio del Piacenza, si è fatto consegnare le maglie e da qui la scena già descritta in precedenza. Questa azione potrebbe costare delle sanzioni ai tifosi stessi e anche il Giudice Sportivo potrebbe infliggere al club una multa o, nella peggiore delle ipotesi, la squalifica del campo per un turno.

Un episodio che la società ha voluto condannare attraverso il comunicato stampa odierno (che riportiamo integralmente a fondo pagina) e per la quale si dice «profondamente ferita» tanto che nelle ore successive circolava addirittura la voce di un disimpegno dei fratelli Gatti, voce che non trova nessuna conferma tanto che lo stesso presidente Marco Gatti, nel colloquio con i tifosi, ha ribadito la propria volontà di «riprovarci nella prossima stagione». Situazione che non è piaciuta nemmeno al direttore sportivo Gianni Rubini, il quale ha rassegnato le dimissioni ma per il momento rimane in stand by, nel senso che la società non si è pronunciata in merito. Insomma, al netto degli slogan e delle facili conclusioni, questo è il primo vero momento di crisi che la società si trova ad affrontare. La soluzione non è dietro l'angolo ma se ne può uscire solamente rasserenando - ma facendolo veramente - il clima attorno a una squadra che non sarà da primo posto ma che può centrare ancora l'obiettivo dei playoff. Ci sono i margini per finire in buona posizione il campionato a partire dalle prossime quattro partite, dove il Piacenza affronterà le ultime tre della classe e la quintultima Alzano Cene. Servono però tre ingredienti: lavoro, se necessario con doppie sedute anche al lunedì, un clima sereno attorno a questi ragazzi e soprattutto lasciare tranquilla una società che, è bene non dimenticarlo mai, ha raccolto il Piacenza per strada quando nessuno lo voleva rimettendo i tifosi al centro del villaggio.

IL COMUNICATO STAMPA DEL PIACENZA CALCIO 1919
Il Piacenza Calcio 1919 manifesta il proprio disappunto e condanna fermamente il grave comportamento tenuto ieri da un gruppo di tifosi biancorossi al termine della sfida contro il Caravaggio.
La società si discosta dall'episodio che rappresenta un grave pregiudizio verso la maggioranza dei tifosi, della città, di tutti i propri tesserati e degli sponsor che hanno creduto nel progetto di rinascita del Piacenza Calcio che la società stessa con passione, dedizione e sforzo economico ha messo in atto.
La società intende non rilasciare, al momento, ulteriori dichiarazioni lasciando esprimere al Presidente, nelle prossime settimane, la propria posizione dopo un'attenta valutazione della situazione.

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