Piacenza - Scazzola: «Puniti da un rimpallo e da una ingenuità». Pagelle: attacco spento
Munari, che errore. Difesa che sul gol si fa portare a spasso da due giocatori. Il tecnico: «E' stata una partita equilibrata giocata su di un campo impossibile, però non possiamo rimediare sempre espulsioni così ingenue». Cesarini: «Non eravamo salvi dopo la Triestina e non siamo morti ora».
Cosenza 6: è il migliore del Piacenza nei primi 45’, dove giganteggia soprattutto sulle palle alte. Il gol non lo si può imputare a lui, lì sotto processo c’è tutto il reparto perché in cinque si fanno bere da due avversari. Il campo fangoso lo esalta. Dal 35’ st Rossetti SV.
Nava 6-: vale lo stesso discorso fatto per Cosenza, però lui doveva stare molto più attento sul taglio dell’avversario che porta a un gol che è un concorso di colpa tra tutti.
Rizza 5.5: bene, intelligente e parte anche forte. Nella ripresa va in difficoltà e sul gol si fa bruciare dall’inserimento dell’avversario. L’occasione lo spegne e cala alla distanza.
Munari 5: sarebbe da sufficienza perché in effetti prova a capitalizzare le poche ripartenze che si possono fare su quel tipo di campo. Però il fallo della seconda ammonizione, sebbene non cercato e non cattivo, è una sciocchezza che lascia il Piace in dieci nel momento in cui si poteva spingere.
Palazzolo SV. Persia dal 7’ pt 5.5: il campo lo esalta e non si tira indietro, insieme a Rizza però è quello che ha più colpe sul gol di D’Amico.
Suljic 6: agonisticamente presente, dà battaglia in ogni zona del campo con quantità e prova a dare anche un pizzico di qualità ma il terreno non permette molte giocate. Dal 31’ st Nelli SV.
Gonzi 5: ha trascinato la carretta a inizio autunno, adesso è in flessione e si vede. Si allontana dal gioco, poco presente, quando tenta di accendersi non trova mai soluzioni davvero interessanti.
Cesarini 5.5: non era la sua partita, cerca di accendere la luce ma per uno come lui un campo del genere non è adatto. Si vede che fatica.
Morra 5.5: sarebbe da 5, mezzo voto in più arriva perché in effetti alla prima palla buona riesce quasi a schiaffarla dentro, è solo un miracolo pazzesco di Del Frate che gli nega la gioia dell’ 1-1.