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Piacenza - Out Onisa e Zanandrea, ok Nava. Abbate: «Col Lecco serve un'altra prova di cuore e orgoglio»

Biancorossi in campo domenica al Garilli (ore 14.30) in un'altra partita da dentro o fuori. Il tecnico: «C’è poco da dire se non che siamo messi come una settimana fa, cioè abbiamo davanti una finale, ma lo sapete che sarà così fino al 22 aprile». C'è ancora l'iniziativa "Porta un amico allo stadio".

Uguale situazione, solamente una settimana dopo. Il Piacenza si ritrova ancora nella palude (o quasi) di domenica scorsa quando era costretto a vincere per tenere accese le speranze di una corsa almeno sui playout.
I biancorossi sono chiamati a fare la stessa cosa domenica, sempre al Garilli (ore 14.30) contro un Lecco lanciatissimo nel rush promozione (è a -5 dalla vetta) solo che rispetto al Mantova ci sono due partite in meno. A metà settimana la squadra di Abbate è uscita sconfitta da Pordenone, un campo dove ci può stare perdere (visto che i friulani sono i principali canditati alla vittoria finale) ma non per un Piacenza che di tempo non ne ha più ed è sempre lì inchiodato all’ultimo posto.
Quella col Lecco diventa allora l’ennesima sfida da ultima spiaggia, o se preferiamo una finale, rimane il fatto che servono solo i tre punti perché è proprio nelle partite in case (le prossime saranno Novara, Pro Sesto e Vicenza) che si può tenere accesa una flebile fiammella.
Vale la pena ricordare il regolamento: l’ultima in classifica retrocede direttamente in D. I playout (andata e ritorno) si giocano tra 16a contro 19a e 17a contro 18a solamente se tra le due squadre ci sono meno di 9 punti di distanza, nel caso ci fossero più di 8 punti allora retrocede direttamente la peggio classificata (19a e 18a).

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Dal campo: la batosta è quella di Onisa (stagione finita) appena trovato e subito perso da Abbate, assente anche Zanandrea (polpaccio) per il resto si va verso la riconferma del 3-5-2 che sta dando alcuni piccoli frutti (4 punti in 4 partite). Leggi qui la classifica.
Così il tecnico Abbate alla vigilia del match: «C’è poco da dire - spiega il tecnico - se non che siamo messi come una settimana fa, cioè abbiamo davanti una finale, ma lo sapete che sarà così fino al 22 aprile. A Pordenone non abbiamo fatto male considerando che davanti avevamo la favorita del campionato, siete voi che a volte pretendete risultati piuttosto complessi da ottenere. Detto questo, nel primo tempo siamo stati molto rinunciatari, nella ripresa molto meglio e in fondo ce la siamo giocati alla pari. Siamo stati puniti da un errore nostro, però non parliamo di Lecco».

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