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Marco Gatti: «Non siamo disposti a fare una fusione»

Al termine della partita vinta dal Piacenza contro l'Aurora Seriate i due presidenti biancorossi, Marco e Stefano Gatti, hanno voluto convocare una conferenza stampa per cercare di chiarire le ultime vicende sul prossimo incontro (in programma...

Al termine della partita vinta dal Piacenza contro l'Aurora Seriate i due presidenti biancorossi, Marco e Stefano Gatti, hanno voluto convocare una conferenza stampa per cercare di chiarire le ultime vicende sul prossimo incontro (in programma lunedì pomeriggio) tra i vertici del Piacenza e quelli del Pro Piacenza con l'assessore allo sport Giorgio Cisini, per parlare di una possibile fusione tra i due maggiori club piacentini. Durante la partita di oggi al Garilli i tifosi si sono pronunciati in modo piuttosto eloquente srotolando uno striscione con scritto: «Se ci sarà la fusione useremo il bastone».

«Sicuramente andremo all'incontro - spiega Stefano Gatti - come ne abbiamo già fatti altri, tuttavia la nostra posizione è chiara ed è in linea con quanto abbiamo sempre detto: di fusioni con altre società non ne facciamo, se altri imprenditori vogliono entrare nella società c'è disponibile il 49 per cento delle quote. Se così non fosse non ci sono problemi, stiamo già programmando il prossimo campionato di Serie D e, nel caso fossimo ripescati in Lega Pro, siamo pronti fin da subito per questo salto».

Parole che vengono rimarcate anche dal fratello Marco, presidente del Piacenza Calcio. «La nostra posizione è cristallina: non ci va assolutamente bene entrare in un'altra società, come ci è stato chiesto, ma al contrario chi vuole può entrare nella nostra. Siamo in linea con i nostri programmi, l'anno scorso è stata vinta l'Eccellenza, oggi siamo ai playoff di Serie D e magari saremo anche ripescati. Abbiamo deciso di fare queste dichiarazioni - prosegue Gatti - perché sembra che stia passando il messaggio che siamo noi del Piacenza a non voler collaborare e questo non mi sta bene».

«Innanzitutto - continua Gatti - è stato il Pro Piacenza a cercarci l'anno scorso, quando abbiamo fatto ben quattro incontri. Per me aveva un senso farla lì la fusione, con due squadre nella stessa categoria, oggi non ci sono più i presupposti. Però alla fine noi non andavamo bene, gli ultras non andavano bene, il nostro mondo non andava bene. Forse non eravamo abbastanza "radical chic" per alcuni. Oggi invece andiamo bene? La fusione non la facciamo, se vogliono altri imprenditori possono entrare in questo progetto che stiamo portando avanti e questa è l'unica via che vediamo percorribile, il resto non ci interessa».

Infine l'ultima considerazione. «Abbiamo già iniziato a lavorare alla squadra del prossimo anno, quando proveremo a rivincere questo campionato: sia chiaro "proveremo" perché nel calcio di certo non c'è nulla. Se poi questa estate ci ripescano in Lega Pro tanto meglio, siamo già strutturati per affrontare un campionato professionistico ovviamente senza fare il passo più lungo della gamba. Infine - conclude il presidente - non mi sembra sensato entrare in un'altra società, distruggere questo progetto che prosegue da due anni solo perché c'è in ballo un titolo sportivo. Dunque diciamo no alla fusione e porte aperte a chiunque ci voglia dare una mano».

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