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Piacenza Calcio

La rubrica del Pedar: "T'la scriv in Piasintein"

Terza puntata della nostra rubrica “T’la scriv in Piasintein” curata da Pietro “Pedar” Rebecchi, noto attore piacentino nella compagnia teatrale della Famiglia Piasenteina nonché tifoso da decenni del Piacenza Calcio. Per tutto l’arco della...

Terza puntata della nostra rubrica “T’la scriv in Piasintein” curata da Pietro “Pedar” Rebecchi, noto attore piacentino nella compagnia teatrale della Famiglia Piasenteina nonché tifoso da decenni del Piacenza Calcio. Per tutto l’arco della stagione regaleremo ai nostri lettori ogni due settimane questa rubrica dove il Pedar racconterà pensieri, fatti e aneddoti legati al mondo del Piacenza Calcio: ovviamente il tutto in rigoroso dialetto piacentino. Ecco la terza puntata

Un pont in du partid in cà, a mëttla atsè agh sariss da preoccüpas inveci, second me, pudum rastä bei tranquill.
I'avversäri ieran mia di ballanüd qualsiasi e 'l Piace l'ha dimusträ da pudisla sügä seimpar e con tütt.
Anca sa vuris fä 'l classich piasintein lamintein e mäl mustus pudriss fä ätar da cunvinciam che cla squädra che la pudrà arrivä all'ubiettiv ad la salvëssa seinsa s'ciancäs i cavì
Se dopa i völan rastä platä par pudì fä quälcosa ad pö sum dispost a 'ndägh a lüsträ la platta tütt i dè
Ancura dü dè ad grupp in gula e pò andum a Carmona par LA partida. Sincerameint ho mäi udiä i cremunes parchè ien gint alla man tant cme noi, diversameint da ätar cüsein visein ad cà. Divers l'è 'l sentimeint s'as pärla ad fulball e il derby del Po al seint eccome e sa gh'è un städi in dua 'm sariss cär veins seimpar l'è lo Zini.
Se no che tifus dal Piace sariss.
Seint da spëss quäldoin cal vuriss espügnä ins rigur regalä all'ültim minüd. Me no ve. Me vuriis veins quattr'a zeru e duminä la partida in longh e in lärgh.
Cosa? Sum drè sugnä?
E bein allura ? Agh cala pö ätar che a noi tifus igh tiran via anca i sogn'. Cus'agh rastariss dopa ? I maiëtt inguardabil c'ho vist ültmameint? Partid a uräri e giuran c'agh vuriss una segretäria?
Al mond dal ballon l'è cambiä, tropp e in pess e al noss dèrby na riseinta, una vota 's respiräva tütta un'ätra äria, un'ätra tension e in gir as parläva d'ätar.
Am risülta sia atsè anca dadla da Po e mia dalla pärt di magot. Bein gninta, lasum le da fä i vecc' nustalgich e andum a tö 'l bigliëtt, rigurusameint "curva ospite"
Però una dmanda la siguita a rügläm in dal sarvell : parchè la gint la fà atsè fadiga a vegn' a städi a fä 'l tifo par la squädra di sò sass? Parchè i preferissan sedas in sla tumana par vëd in television i squädar di ätar cittä ?
Si al sò,  gh'è una dmanda ad pò ma vüna longh a rüglä in un post atsè piccin la s'era immagunì e allura ho fatt in möd e manera c'la fiss in cumpagnia
Eppür anca sabat ho vist vöi c'al m'ha fatt : "Gurda perché a quell'ora c'è Inter-Juventus,  se no domani sarei venuto anch'io"
Sta pür a cà bell cicciu e dopa stüpisat mia se quand sughì in Europa me fagh seimpar al tifu par i'ätar.
Parchè sum anca stüf da seintam dì ca sum italian e g'ho da tegn' pr'i squädar italian !
Lur ien piasintein, i tegnian dal Piaseinza ?
M'arcmand forza Piace
Pedar

Un punto in due partite in casa, a dirla così ci sarebbe da preoccuparsi invece, secondo me, possiamo rimanere bei tranquilli.
Gli avversari non erano dei miserabili qualunque e il Piace ha dimostrato di potersela giocare sempre e con tutti.
Anche se volessi fare il classico piacentino che si lamenta e imbronciato non potrei far altro che convincermi che questa squadra potrà arrivare all’obiettivo della salvezza senza strapparsi i capelli.
Se dopo vogliono restare pelati per poter fare qualcosa in più sono disposto ad andargli a lustrare la testa tutti i giorni.
Ancora due giorni di groppo in gola e poi andiamo a Cremona per LA partita.
Sinceramente non ho mai odiato i cremonesi perché sono persone come noi, alla mano, diversamente da altri cugini vicini di casa. Diverso invece è il sentimento se si parla di calcio e il derby del Po lo sento eccome e se c’è un stadio dove vorrei sempre andare è lo Zini. Sennò che tifoso del Piacenza sarei?
Sento spesso qualcuno che vorrebbe espugnarlo con un rigore irregolare all’ultimo minuto. Io no. Io vorrei vincere 4 a 0 e dominare la partita in lungo e in largo.
Cosa? Sto sognando? Ci manca altro che a noi tifosi ci tirino via anche i sogni, cosa resterebbe dopo? Le magliette inguardabili che ho visto ultimamente? Partite e orari che giuro ci vorrebbe una segretaria.
Il mondo del pallone è cambiato, troppo e in peggio e il nostro derby ne risente, una volta si respirava un’altra aria, un’altra tensione e in giro non si parlava di altro. A me risulta sia così anche dall’altra parte del Po e non dalla parte del Lodigiano. Beh, niente, smettiamola di fare i vecchi nostalgici e andiamo a comprare il biglietto, rigorosamente in “curva ospite”.
Però una domanda mi gira in testa: perché la gente fa così fatica a venire allo stadio a tifare la squadra delle sua origini? Perché preferiscono sedersi sul divano per vedere in televisione le squadre delle altre città? Si lo so c’è una domanda in più, ma una sola a girare in un posto così piccolo si sarà rattristata e allora ho fatto in modo che fosse in compagnia.
Eppure anche sabato ho visto uno che mi ha detto: “Guarda perché a quell’ora c’è Inter-Juventus sennò domani sarei venuto anche io”.
Sta pure a casa “bello” e dopo non stupirti se quando giocate in Europa io faccio il tifo per gli altri. Perché sono anche stanco di sentirmi dire che sono italiano e devo tifare per le squadre italiane. Loro sono piacentini, ma tengono per il Piacenza?
Mi raccomando, forza Piace.
Pietro

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