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Pro Piacenza - C'è il rompete le righe. Fulvio Pea: «Grande stagione, nessun rammarico»

Il tecnico lodigiano però non svela il futuro. «Al Pro Piacenza mi sono trovato bene, con il presidente e con il suo entourage. Mi piace guardare al futuro». La situazione rimane in stallo finché non si risolverà la questione delle quote societarie

Il rompete le righe del Pro Piacenza è arrivato direttamente sabato pomeriggio a Siena, un attimo dopo il triplice fischio che ha condannato i rossoneri all’11a posizione estromettendoli di fatto da un playoff che i ragazzi di Fulvio Pea si erano ampiamente meritati. Sicuramente la conferenza stampa fiume tenuta la scorsa settimana dal presidente Burzoni («non conosco ancora il futuro della società») ha avuto il suo effetto, inconsciamente, sulla testa dei giocatori. Sicuramente il Pro Piacenza è stato sfortunato perché dice addio al sogno playoff per colpa di due miseri gol subiti in più rispetto al Renate; con la sconfitta 1-0 sarebbero infatti passati i piacentini. Sicuramente per Fulvio Pea non è stata una stagione facile; osteggiato fin dal suo arrivo da una parte della dirigenza il tecnico lodigiano è stato bravissimo a fare quadrato attorno alla squadra. Sicuramente, infine, per quanto riguarda il campo il Pro manda in archivio la sua stagione migliore in assoluto.
«Direi di sì - dice ridendo Fulvio Pea - il nostro presidente è una roccia, un carro armato, tuttavia salvandoci con un mese di anticipo possiamo dire di avergli risparmiato quattro settimane di patimenti».

Ma cosa è successo a Siena?
«E’ successo che ci siamo giocati la qualificazione un po’ per demerito nostro un po’ per una serie di situazioni che non ci hanno aiutato. Nel primo tempo avevamo speso tanto e sprecato due importanti palle gol, nella ripresa abbiamo sofferto un calo ed è venuto fuori il Siena, che è una squadra di valore per inciso».

C’è un ma?
«Ma va bene così, visto il nostro modo di giocare ci può anche stare. Non siamo una squadra dedita al pareggio: o vinciamo o perdiamo, andando sempre in campo senza fare calcoli e per prendersi i tre punti».

Rimane comunque una stagione incredibile, soprattutto il girone di ritorno.
«Assolutamente sì. Tutto quello che potevamo fare l’abbiamo fatto, sia nel girone di andata sia in quello di ritorno. Dobbiamo sempre tenere conto del valore complessivo della rosa quando giudichiamo una stagione. Questo Pro ha ottimi ragazzi, alcuni di loro cercavano il rilancio, altri arrivavano da retrocessioni o dalla Serie D. Per molti di loro questa annata ha rappresentato una rivincita importante».

Il ds Francani non la voleva. Il culmine del momento negativo è stato quando, a un certo punto, a gennaio sembravate essere lei e il presidente contro tutti. Poi la conferenza stampa di Burzoni. E’ stata una stagione difficile?
«Quello che succede fuori dal rettangolo di gioco mi interessa relativamente poco anzi, ringrazio il presidente Burzoni che non mi ha mai fatto pesare questa situazione lasciando me e la squadra sempre sereni».

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