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L'isola felice Junior Calendasco: «Passione e serietà: vogliamo che i nostri ragazzi si divertano»

La società cresciuta in una estate da 75 a 130 tesserati. Il direttore tecnico Querin: «Qui da noi siamo una famiglia. E che soddisfazioni dall'affiliazione con la Cremonese»

Immagine REALAB-2«Tre anni fa avevamo 35 bambini iscritti, un numero già importante per un territorio come il nostro. Ma l’obiettivo è sempre stato quello di crescere un passo alla volta, puntando sulla qualità ma soprattutto sul divertimento. E oggi possiamo contare su oltre 130 tesserati. Non ho problemi a dirlo, la nostra è un’isola felice». La Junior Calendasco sta andando oltre le aspettative ma non ha alcuna intenzione di accontentarsi. Perché si sa, quando si lavora bene e i risultati arrivano (non solo quelli agonistici, che per i bambini non sono certamente il primo aspetto da considerare) l’asticella si alza sempre di più. «Non è un modo di dire – spiega il direttore tecnico Fabio Querin, già giocatore e allenatore a ottimi livelli – ma qui da noi siamo davvero in famiglia. Un esempio? Ogni volta che ci presentiamo all’allenamento ci sono sempre almeno quattro o cinque dirigenti pronti a dare una mano. Non c’è bisogno di accendere le luci, preparare i palloni, sistemare le casacche, è già tutto pronto. Il campo è sempre pieno perché qui la gente ci sta bene; la società è serissima, composta da persone squisite che hanno come unico obiettivo lo sviluppo dei ragazzi».

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Non si potrebbe spiegare altrimenti l’esplosione di tesseramenti all’inizio dell’ultima stagione. «Abbiamo terminato a giugno 2021 con 75 bambini, quando siamo ripartiti a settembre abbiamo praticamente raddoppiato i numeri arrivando a 130 giocatori. Tutto grazie al passaparola e al nome che la Junior Calendasco si è fatta in questi anni. Adesso abbiamo iscritto ai campionati della Figc squadre di Primi Calci, Pulcini, Esordienti e Giovanissimi Under 14». Si procede un passo alla volta. «Deve essere tutto proporzionato in base alle nostre possibilità. Andiamo per gradi e non abbiamo l’obbligo di vincere, ma vogliamo che tutti i nostri tesserati si divertano e crescano in base alle proprie capacità. Proprio in quest’ottica nei giorni scorsi abbiamo formato la terza formazione di Primi Calci».

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