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Dallavalle: «Non sono sazio, agli Europei punto a una medaglia». VIDEO

Il triplista piacentino a Monaco di Baviera vuole salire sul podio: a Ferragosto le qualificazioni, il 17 la finale

Lo scorso anno di questi giorni viveva il momento forse più emozionante della sua carriera con l’esperienza alle Olimpiadi di Tokyo e il nono posto finale ai Giochi. Alla fine di luglio ha chiuso quarto i Mondiali di Eugene «per soli sei centimetri che non ho digerito». Ma Andrea Dallavalle lo dice chiaramente: «Non sono ancora sazio» e sabato partirà per gli Europei di Monaco di Baviera con obiettivi ambiziosi nel Salto Triplo. Lunedì 15 agosto le qualificazioni, mercoledì 17 la finale con un sogno grande, corroborato da una stagione in cui ha saltato stabilmente sopra i 17 metri.

«Mi sento bene – spiega l’atleta piacentino – anche perché dopo i Mondiali ho avuto una bella dose di adrenalina. Adesso puntiamo a migliorare il quarto posto della rassegna iridata perché mi ha lasciato un po’ di amaro in bocca nonostante si sia trattato di un ottimo risultato. Agli Europei vorrei fare qualcosa di meglio, le prospettive sembrano buone».

Un pizzico di amaro in bocca perché perdere la medaglia mondiale per soli 6 centimetri è dura da digerire.

«Effettivamente sì, ma se mi avessero detto di firmare per quel risultato lo avrei fatto immediatamente, perché si tratta di un traguardo che non mi aspettavo».

Sulla carta agli Europei il primo posto sembra già assegnato a Pichardo, campione olimpico e mondiale.

«In teoria sì, il portoghese è difficile da battere. Ma anche se per l’oro lui è il favoritissimo io non sono uno che si tira indietro. Anche perché bisogna vedere cosa succede gara per gara e qual è lo stato di forma degli avversari. Vado a giocarmi le mie carte, poi vediamo cosa succede».

L’obiettivo è salire sul podio?

«Assolutamente sì, poi mi auguro di migliorare le misure di quest’anno che sono comunque ottime; aggiungere qualcosa sarebbe ancora meglio».

In un anno sei stato protagonista di Olimpiadi, Mondiali e adesso Europei. Ti sei affermato stabilmente fra i migliori a livello internazionale.

«Nell’ultima stagione ho avuto un ottimo percorso di crescita, partendo comunque da basi molto solide. Dopo il nono posto ai Giochi sono rimasto sempre sopra i 17 metri e penso sia un bel salto di qualità confermarsi a questi livelli anche negli appuntamenti importanti».

Hai sempre azzeccato le scelte anche in passato, quando andando controcorrente hai rinunciato a rassegne di spessore come i Mondiali del 2017 a Londra per prepararti al meglio a quelli degli anni successivi.

«Fu una scelta conservativa, avevo 17 anni e credo fosse giusto rinunciare a quell’evento. Una decisione che a lungo termine si è rivelata corretta».

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