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Tutti i campioni del mio cuore

Giorgia Bronzini e i suoi primi quarant’anni

Pluricampionessa del mondo ha ottenuto successi sia su strada sia in pista. Il suo amore per la nostra provincia: «La natura di un mondo, lontano anni luce dalla quotidianità, fa respirare grande tranquillità con pochissimi rumori che segnano lo scorrere del tempo in maniera molto lieve»

Anni Novanta, uno scricciolo s’invola con la propria bici e corre con i maschietti, li supera e diventa un piccolo fenomeno nello sport delle due ruote. Si chiama Giorgia, Giorgia Bronzini, questa bimba stupisce sulla sua bike genitori, amiche e addetti ai lavori. Ha undici anni e dopo alcune performance di alto livello considerata l’età, viene arruolata dal cavalier Franco Zeppi; non come mascotte nel suo gruppo sportivo ma perché è certo che questa bambina farà faville. E così ha inizio la carriera agonistica di Giorgia, prima su strada e in seguito anche su pista e in mountain bike. Nata nel 1983, nel 1994 e 1995 corre nella categoria dei Giovanissimi. Un autentico fenomeno, qualcosa che raramente si vede e le sue imprese sembrano appartenere alla filmografia più che alla realtà.

Gli anni volano e nei primi anni Duemila Giorgia, dopo avere cambiato società, centra i primi grandi successi internazionali vincendo sia il titolo europeo che il titolo mondiale di categoria su pista nella corsa a punti. Partecipa anche ai campionati del mondo su strada di Lisbona e si piazza quarta nella prova a cronometro e quinta in quella in linea. Quanta fatica e quanti chilometri percorsi per allenarsi ed essere sempre al top, il ciclismo è uno sport che non perdona, non ti concede di sgarrare, concentrazione e gamba sono indispensabili, ed è grazie a questa volontà ferrea, a un fisico alla maschietta, che ottiene successi davvero straordinari, dalla medaglia d’argento ai campionati europei Under 23 nella corsa a punti nel 2003 ai campionati europei su pista sempre per le atlete Under 23, e poi la medaglia di bronzo nello scratch e l’oro nella corsa a punti. Ormai è lanciata Giorgia, ma l’affetto per la madre e per papà Dante è davvero grande e il suo mondo è anche a Piacenza: “Piacenza per me è sintetizzabile con tre lettere – dice – che cominciano con la C: casa, caldo e cuore. Ho avuto occasione di andare a vivere in tantissimi posti nel mondo, ma alla fine di ogni esperienza sento la necessità di tornare a casa. Caldo, perché i tanti mesi caldi della nostra città sono stati propedeutici e mi hanno agevolato in alcune gare. Cuore perché la famiglia e gli amici a cui sono legatissima, sono una vera necessità, cose che ricevo tutte le volte che torno a casa e che mi tengono ben salda come legami”.

Passa il tempo, Giorgia si afferma tra le cicliste più forti del mondo. Nel 2005 grazie ai centottantacinque punti raccolti con la vittoria al Rund um die Nürnberger Altstadt e ai piazzamenti al Giro delle Fiandre e al Rotterdam Tour è quarta nella classifica finale di Coppa del mondo e sempre su pista ottiene la medaglia d’argento nella corsa a punti ai campionati europei Under 23.

I suoi successi non si contano, è spesso sul tetto del mondo, le prestazioni di questa atleta sfiorano la perfezione e il suo temperamento ostinato e la sua applicazione costante le consentono di primeggiare in tutto il pianeta. In Canada, in Francia e in Australia. Nel settembre del 2007 conquista la medaglia di bronzo in linea al campionato mondiale di Stoccarda. Ai campionati del mondo su pista nel 2009 a Pruszków ottiene la medaglia d’oro nella corsa a punti e anche agli Italiani conquista la medaglia d’oro sempre nella corsa a punti; nella medesima specialità vince la classifica di Coppa del mondo. Un fenomeno. Citare alcuni successi per lasciarne fuori altri potrebbe sembrare un grave torto, ma per le statistiche esistono gli almanacchi, chi scrive intende invece comprendere il mondo e l’universo di Giorgia Bronzini, punto fermo delle Fiamme Gialle che il 2 ottobre 2010 a Melbourne si laurea campionessa del mondo in linea battendo in volata l’olandese Marianne Vos, sua grande rivale, e si aggiudicherà anche la Coppa del mondo nella corsa a punti. L’anno dopo nel 2011 a Copenaghen conquista per la seconda volta consecutiva il campionato del mondo in linea battendo in volata ancora l’olandese Vos. La loro è una rivalità che sembra essere uscita da un romanzo epico. Non c’è però solo la bici nella mente di Giorgia che con i suoi successi dà un grosso contributo alla crescita del ciclismo femminile nel nostro Paese: “La mia passione è legata a doppio filo al mondo della cucina. Sin da piccola ho espresso questo mio desiderio iscrivendomi e portando a compimento gli studi presso la scuola alberghiera e mi diletto a cucinare sotto la guida di amici ristoratori. D’altro canto vivo la cucina anche dalla parte del consumatore: amo i piatti tipici delle nostre zone, che cerco a volte di rivisitare, e adoro i salumi piacentini”.

Pluricampionessa italiana nelle varie categorie, argento e bronzo a diversi campionati europei, protagonista di corse in linea e della Route de France dove si aggiudica diverse tappe, nel 2018 dopo un’infinità di vittorie annuncia il ritiro dal ciclismo, anche se resterà nel mondo delle due ruote. “What a nice way to celebrate and put an end of my carrier!”. Con queste parole postate sul proprio profilo Facebook, Giorgia Bronzini festeggia l’ultimo trionfo, una splendida vittoria ottenuta in Spagna. “Che bel modo per celebrare e porre fine alla mia carriera” dice la campionessa piacentina che, con il successo ottenuto in volata alla Challenge di Madrid chiude nel modo più bello vent’anni di vittorie: “Mi ritiro perché sento che è il momento giusto per farlo – le parole dell’azzurra – mi diverto ancora molto a correre, ma quello che inizia a pesarmi davvero sono gli allenamenti”. Diventerà dirigente federale, forse un giorno sarà anche Commissario tecnico della Nazionale, ma in un angolo di cuore non può mancare l’Appennino piacentino: “Amo la zona di Ferriere e in particolare Cassimoreno. Ho sempre vissuto quella zona come il luogo del relax, del rinascere, del ritemprarsi in momenti di grande stress fisico e psichico. La natura di un mondo, lontano anni luce dalla quotidianità, fa respirare grande tranquillità con pochissimi rumori che segnano lo scorrere del tempo in maniera molto lieve. Strade bellissime che permettono ai ciclisti di godersi panorami difficili da dimenticare”. Oggi Giorgia ha quarant’anni vissuti alla grande, una maturità invidiabile, un grande avvenire dietro alle spalle e un futuro tutto da scrivere.

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