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Alessandro Bossalini, il campione che ha ricostruito il Pettorelli

Nato e cresciuto nella società piacentina, è tornato nel momento più difficile della società per diventarne tecnico e presidente

Ci si conosce da molti anni e di lui apprezzo la lealtà, la correttezza, quel senso del dovere tipico di chi ha lottato per affermarsi nel mondo dello sport e della scherma in particolare, ma anche quell’ironia sottile che lo rende simpatico a prima vista. Alessandro Bossalini, 49 anni, uno splendido avvenire dietro le spalle e un presente ricco di soddisfazioni, è da anni presidente del Circolo della Scherma G. Pettorelli di Piacenza e fa parte dell’Arma dei Carabinieri, con cui ha conquistato diversi successi tra i quali il titolo italiano assoluto di spada nel 2006 a Torino. Il Boss rappresenta una sorta di icona del Circolo che ha iniziato a frequentare da bambino fino a conquistare diversi titoli tra i quali per ben cinque volte il campionato italiano assoluto a squadre, due volte il titolo di campione italiano Under 20, e ancora il campionato iridato militare a squadre in Olanda nel 1997 e, tra tanti altri successi, il titolo di campione italiano nel 2006.

La storia, anche quella sportiva è spesso ricca di suggestioni e quella di Alessandro, nato nel giugno del 1973, è simile a quella di tanti ragazzi ventenni negli anni Novanta. Chi – come Alessandro – è stato diciottenne allora, ha vissuto un’adolescenza né migliore né peggiore degli altri, ma differente nei modi e nei mezzi. I ragazzi degli anni ’90 sono stati i primi figli dell’Europa, hanno accarezzato l’opportunità di studiare all’estero, con tutta l’esuberanza (e la titubanza) sui nuovi progetti Erasmus. Tardivi digitali, hanno surfato sul web prima per piacere e poi per dovere, passando dai cataloghi delle biblioteche al click dei motori di ricerca, dai vecchi libri-game ai giochi on line, dagli approcci immediati in discoteca alla mediazione incontrollata sulle chat.

Bossalini poi ha avuto un legame molto stretto con Piacenza, perché non ha mai voluto sciogliere il doppio nodo che tiene insieme la città e il Circolo Pettorelli e ha saputo traghettare a livello dirigenziale le sue esperienze internazionali vissute a livello agonistico: oltre a essere tra i responsabili tecnici degli azzurrini Under 23, segue i tanti ragazzi che frequentano la sala di scherma di via Alberici. Ma quando ha inizio l’avventura di Alessandro che oggi è l’erede a tutti gli effetti del maestro Bruno Polidoro proprio perché – come lui – ha saputo miscelare doti tecniche da un lato e capacità di allenare dall’altro? Andiamo con ordine. A soli 15 anni conquista il titolo italiano di spada maschile individuale nella categoria Giovani. Nel 1992 il salto dal Pettorelli al Centro sportivo Carabinieri Roma. Tra i successi importanti con la sua nuova squadra, la medaglia d’argento ai campionati mondiali Under 20 a squadre, ottenuta a Città del Messico e il terzo posto finale nella classifica generale di Coppa del mondo nel 1994, dopo una stagione fantastica in giro per l’Europa, in cui conquista il podio in varie manifestazioni internazionali.

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