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Fagioli e il caso scommesse: la giustizia sportiva deciderà entro i primi di novembre

Stando a un comunicato dei legali, il giocatore si è autodenunciato alla Procura della Figc il 30 agosto. Il rischio è un lungo stop

E' attesa per i primi di novembre la decisione della Procura della Figc sul caso Fagioli, centrocampista piacentino della Juventus accusato di avere scommesso su piattaforme illegali. Tutto è partito da un’indagine della Procura di Torino, ma non è sul piano penale che il giocatore rischia maggiormente, visto che per questo tipo di reato è previsto un arresto fino a tre mesi (con la probabile sospensione condizionale) e un’ammenda al massimo di 516 euro. Diverso è il discorso per la giustizia sportiva, che potrebbe comminare una ammenda non inferiore a 25mila euro ma soprattutto, questo è il nodo dell’intera vicenda, una squalifica non inferiore a tre anni.

Nel pomeriggio di ieri gli avvocati a cui si è rivolto il bianconero hanno reso noto un comunicato: «Nella nostra qualità di legali di Nicolò Fagioli – scrivono gli avvocati Luca Ferrari, dello studio legale Withers, e Armando Simbari - possiamo rappresentare che il nostro assistito sta affrontando con responsabilità la vicenda, in un'ottica di massima trasparenza e collaborazione con l'Autorità giudiziaria ordinaria e sportiva, come dimostra il fatto di essersi attivato per primo e tempestivamente nei confronti della Procura Federale». Vale a dire che dopo aver avuto notizia dell’inchiesta della Procura, è stato lo stesso giocatore ad autodenunciarsi alla giustizia sportiva il 30 agosto. Stando a quanto riportano i legali, Fagioli è «sereno, massimamente concentrato sulla Juventus e sul campionato».

E' bene precisare che la legge consente di effettuare scommesse, ma solamente su piattaforme autorizzate. Il problema principale è che l’articolo 24 del Codice di Giustizia sportiva vieta ai calciatori di puntare su incontri ufficiali organizzati da Figc, Fifa e Uefa. Di fatto dunque Fagioli, come tutti i suoi colleghi, ha il divieto di fare giocate sul proprio sport. Questo è un po’ il nodo di tutta la vicenda che il procuratore Giuseppe Chiné sta valutando da inizio settembre e su cui (salvo proroghe) dovrà prendere una decisione antro i primi di novembre.

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