Il paradosso della Figc: esprime solidarietà a Daffe su facebook e poi penalizza il portiere e l'Agazzanese

Seconda considerazione, e qui siamo al limite dell’incredibile: la Figc dell’Emilia Romagna nella mattinata di mercoledì sulla propria pagina facebook ufficiale ha espresso solidarietà a Daffe, che fra l’altro è anche collaboratore del Centro Tecnico Federale di Piacenza, “bersagliato – si legge testualmente – da insulti razzisti domenica nel campionato di Eccellenza”. Il post è delle 9.04, nel pomeriggio la stessa Figc ha squalificato il portiere per una giornata penalizzando l’Agazzanese. Siamo al paradosso.

Potremmo fermarci qui, ma ci sono altre due considerazioni da fare. La prima: la stessa Bagnolese ha ammesso gli insulti chiedendo scusa al giocatore. La seconda: pare che l’autore delle offese sia stato individuato e abbia ricevuto il Daspo. Anche questo stride con la decisione del Giudice sportivo che di fatto ha solamente sottoposto a una sorta di “buffetto” la società reggiana, a cui è stata comminata una “finta” giornata di squalifica, visto che la pena è sospesa e il club sottoposto a un periodo di prova di un anno. Un invito, nemmeno troppo velato, a insultare i giocatori, visto che di fatto non si rischia praticamente niente, almeno a livello sportivo.

Allora viene da chiedersi: perché la stessa Figc punisce con pene pesantissime gli insulti di stampo razzista in campo (dieci giornate di squalifica, ne sono state comminate negli ultimi mesi anche a Piacenza), avvia campagne su campagne coinvolgendo anche i più giovani e sensibilizzandoli a un problema ancora molto sentito e poi, quando deve intervenire, di fatto se ne lava le mani? Un controsenso, una retromarcia che non ha spiegazioni. Sarebbe interessante che su questo argomento intervenissero in modo chiaro i vertici regionali e anche quelli nazionali della federazione.