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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Viaggio intorno al Mondo: Pelizzeni vicino al rientro

Ultima tappa in Sudamerica per il piacentino Claudio Pelizzeni che sta per affrontare la parte finale del suo viaggio attorno al mondo, della durata di 1000 giorni, senza prendere aerei. Tra poco salperà dal Brasile verso l’Africa con un cargo...

Ultima tappa in Sudamerica per il piacentino Claudio Pelizzeni che sta per affrontare la parte finale del suo viaggio attorno al mondo, della durata di 1000 giorni, senza prendere aerei. Tra poco salperà dal Brasile verso l’Africa con un cargo mercantile e da oggi è iniziato il countdown verso il suo rientro a Piacenza che fa segnare -99 giorni.
Claudio, che seguiamo nella sua avventura fin dal primo giorno, ci ha scritto le sue sensazioni ora che il viaggio sta terminando:

“Sembra di trovarsi davanti a quei grandi incroci della vita. Solitamente una persona non se ne rende conto, ma grazie al progetto che ho creato è molto chiaro ed evidente: alle mie spalle ho 900 giorni di viaggio, 38 paesi, oltre 300.000 km percorsi senza neanche un aereo.
Davanti a me ho gli ultimi 100 giorni, il conto alla rovescia verso il ritorno a casa, a Piacenza. Non solo, anche l'ultimo continente, l'Africa, che proprio a causa della regola che mi sono imposto non potrò esplorare come vorrei. Da Rio a Dakar, in Senegal. Troppe le guerre, le rivoluzioni e le epidemie per tentare di attraversarla senza aerei. Un rischio che, a questo punto del viaggio, sulla via di casa, non voglio correre.

Alle mie spalle non lascio solo tanti giorni e chilometri, ma soprattutto l'incontro con persone e culture diverse dalla mia che mi hanno permesso di raggiungere una consapevolezza e un'apertura mentale difficile da raggiungere in altre condizioni. È stata una dura prova anche per me, per il mio fisico che, con il diabete, ha sempre dovuto fronteggiare diverse tipologie di problemi e imprevisti. Ma è questo che mi porto a casa, la consapevolezza di poter contare su me stesso.
Non solo, l'ultima parte del mio viaggio mi ha restituito anche una maggiore interconnessione con la natura, in senso stretto. Specialmente i mesi passati in Patagonia. Mi muovevo lento, in autostop, e quando trovavo luoghi incantevoli iniziavo camminate lunghe tanti giorni, dormendo in tenda, cibandomi a volte solo del cibo che la natura sapeva regalarmi, bevendo acqua dai fiumi e dai laghi.
Seguire i ritmi del sole, dall'alba al tramonto, essere soli sotto cieli di stelle infinite, con la sola luce presente quella del fuoco a riscaldarmi. Sono ricordi che porterò con me per sempre.

ANCHE LO SPORT NEL SUO VIAGGIO

“Gli ultimi 18 mesi li ho passati nel continente americano, dal Canada fino alla fine del mondo ad Ushuaia.
Il mio viaggio, senza programmarlo mi ha permesso di trovarmi a Cleveland durante le finals NBA 2015 e poi di vivere la finale di copa America in Argentina, dove il disgraziato rigore di Messi ha mandato in fumo i sogni albicelesti. Ma non solo, ho visto il mondiale 2014 in Nepal, in Durban squadre a Kathmandu, quella piazza poi distrutta dal terremoto di aprile 2015. Ho potuto osservare il modo diametricalmente opposto con cui le persone hanno vissuto questi eventi sportivi. Ma non solo, ho potuto assistere anche alle olimpiadi mentre mi trovavo in Brasile, nonostante i costi altissimi non mi abbiano permesso di assistere dal vivo alle gare.
Qui nel Sudamerica lo sport è vissuto in maniera più viscerale, un po' come da noi in Italia, è più sanguigno. Negli Stati Uniti è più uno show, un biglietto che paghi per vedere uno spettacolo, non c'è il senso di appartenenza come da altri parti. In Asia è un altro mondo, e lo vivono con la curiosità che li contraddistingue”.

“I pensieri ora vanno inevitabilmente a quel giorno 1001, ovvero l'inizio di un nuovo grande viaggio, questa volta nella vita vera e senza, al momento, una mappa da seguire. Molto dipenderà dall'esito che avrà il libro che sto scrivendo e che vorrei far uscire, auto pubblicandolo, proprio nei primissimi giorni successivi al mio ritorno.
Non solo, ho tante idee e progetti in testa che spero possano trovare realizzazione.
Insomma si tratterà per un po' di tempo di navigare a vista, ma credo che l'esperienza accumulata negli scorsi 900 giorni possa essere di grande aiuto in questo.”

E' possibile seguire Claudio nel suo viaggio attraverso il sito internet TripTherapy (clicca qui) oppure sulla sua pagina ufficiale di Facebook (clicca qui)

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