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Vastissimo cordoglio e Corpus Domini gremito per il funerale di Alberto Burzoni. Il ricordo

Presenti numerosi volti dell'imprenditoria e dello sport piacentino per l'ultimo saluto al Burz

Vastissimo cordoglio questa mattina per i funerali dell’imprenditore e mecenate dello sport piacentino Alberto Burzoni nella chiesa del Corpus Domini, gremita in ogni ordine di posto tanto che molti presenti sono rimasti sul sagrato. La cerimonia si è tenuta alle 10.30, presenti tantissimi ex giocatori e sportivi di tutte le società piacentine, oltre che a tutta l’imprenditoria locale per l’ultimo saluto al Burz.

IL NOSTRO RICORDO DI ALBERTO BURZONI

La scomparsa all’età di 81 anni di Alberto Burzoni ha lasciato un profondo vuoto nella comunità piacentina, a livello imprenditoriale perché era un vero capitano con il suo gioiello BFT, azienda di Gariga leader nel settore della progettazione e distribuzione di utensili di precisione (tanto che era amatissimo dai suoi dipendenti), ma anche a livello sportivo perché il Burz non ha mai lesinato aiuti allo sport piacentino, in tutte le sue forme. Numerosi i tornei giovanili che sponsorizzava alla sua Vittorino Da Feltre, dove era socio da anni, vicinissimo anche alla pallavolo con la figlia Arianna e al ciclismo piacentino, non ultima la 6 Giorni delle Rose a cui teneva particolarmente. Spesso lo si vedeva al PalaBanca per le partite della Gas Sales di cui era sponsor con la sua azienda, ma anche al Piace Volley, e proprio sui settori giovanili e il loro sviluppo aveva un occhio di riguardo tanto che ultimamente si era pure affiancato nell’avventura della Academy Moretti.
Sempre a livello sportivo, però, c’è molto altro: per diversi anni è stato socio, sponsor e promotore della vita della società Pro Piacenza che insieme a lui arrivò fino allo storico risultato di ottenere una promozione in Serie C. Negli anni successivi ne assunse la carica di presidente ottenendo buoni risultati, in particolare al primo anno di Fulvio Pea in panchina, quando i rossoneri sfiorarono addirittura l’ingresso ai playoff. Ha voluto fortemente nel suo Pro Piacenza gente del calibro di Moretti, Lucci o Maccoppi tanto per citarne tre, ma anche molti altri volti notissimi e importanti del panorama calcistico di casa nostra, fino alla cessione del club alla Seleco di Pannella (il quale porterà poi il club a sparire) di cui, in fondo, se ne pentì. Ultimamente era molto vicino al Piacenza Calcio al quale forniva un contributo importante.

Un uomo tutto d’un pezzo che ha scritto una pagina importantissima dello sport piacentino, con un cuore enorme perché se c’era bisogno di un aiuto o di un contributo lui era sempre a disposizione, in particolare, come detto, quando c’era da sviluppare un progetto con i giovani al centro. Ha sempre messo la pratica sportiva davanti a tutto. Piacenza piange un capitano d’impresa e un grande amante dello sport.

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